I migliori venticinque. A Dubai. Il primo vince tre milioni di dollari. Il migliore della Race to Dubai ne vince due. Basterebbero queste informazioni per rendere il torneo del Jumeirah Golf Estate un evento imperdibile, visto che è il più importante e il più ricco di sempre nella storia del golf. Senza dimenticare che il primo classificato al DP World Tour Championship potrebbe coincidere con il migliore della Race to Dubai e portarsi a casa la somma straordinaria di cinque milioni di dollari. Questa fortunatissima combinazione potrebbe accadere a cinque giocatori, ovvero coloro che hanno più punti nella Race: il primo è Bernd Wiesberger, a stretto giro lo seguono Tommy Fleetwood e John Rahm, più staccati Shane Lowry e Matthew Fitzpatrick.
Il trofeo più valoroso del Tour europeo passerà dunque dalle mani di Francesco Molinari a uno dei golfisti sopracitati. I bookmakers danno per ovvio favorito Wiesberger, anche perchè ha una distanza di 723 punti da Fleetwood. Il primo round, però, vede l’austriaco in seria difficoltà con -2 mentre il leader, Lorenzo-Vera, è a -9: Bernd è ventunesimo, Fleetwood è quinto, decisamente più vicino alla vetta con un buon -5. Secondo gli esperti, è proprio Tommy l’avversario più temibile per Wiesberger in ottica vittoria finale: oggi l’inglese ha esordito con un eagle alla buca uno da 140 metri, tanto per rendere immediatamente esplicite le proprie intenzioni. I problemi per il vincitore dell’Open d’Italia non si esauriscono, ahilui, con Fleetwood; Wiesberger dovrà infatti guardarsi anche da Jon Rahm, che con una vittoria andrebbe a prendersi il primo posto ed al momento è terzo a -6.
Abbiamo solo citato di passaggio Mike Lorenzo-Vera, ma il francese merita una menzione d’onore: il suo round, 63 colpi che equivalgono a -9 e prima posizione, è il più basso di sempre tra i primi giri del DP World Tour Championship. Al secondo posto dopo 18 buche c’è un signore che si chiama Rory McIlory, oggi autore di uno dei colpi più belli in assoluto sullo European Tour, anche a detta dello stesso nordirlandese. Rory al par 5 della 18 ha messo il proprio colpo col legno 3 a cinque piedi dalla buca: è quasi superficiale scrivere che poi ha imbucato il putt per l’eagle, chiudendo a -8.
Il percorso Earth (c’è anche il Fire) del Jumeirah golf Estate è un bellissimo par 72, che si estende tra ville con piscina di residenti che guardano la gara dalla vasca e bambini che nelle zone più nascoste vendono acqua a 3 dollari a bottiglia (contro i cinque che si spende a comprarla “legalmente”). Non serve essere troppo lunghi col drive, ma è necessaria la precisione: alcuni green sono davvero corti e stretti.
Con qualche (più o meno) breve calcolo, si vede come a poche ore dall’inizio del secondo round il più vicino alla leadership della Race to Dubai è Jon Rahm. Lo spagnolo dovrebbe scalare un’altra posizione andando al secondo posto, e Wiesberger restare dove è, per essere il proprietario virtuale del trofeo. Per non tediarvi con le addizioni, ci limitiamo a scrivere che se a vincere il DP World Tour Championship di Dubai fosse uno tra Fleetwood, Rahm, Lowry e Fitzpatrick, costui sarebbe anche quasi sicuramente il vincitore della Race.
Infine, una proposta: sarebbe molto più divertente e avvincente se il finale di stagione fosse uguale, come formula, a quello del Pga Tour. Ad esempio: Wiesberger comincia il torneo da -10, Fleetwood da -8, Rahm da -6 e così via. Si avrebbe un’immediata visione della classifica generale, evitando di fare calcoli complicatissimi. Anche perchè in fondo, non siamo mai stati bravi in matematica.