Nasce a Hetton-le-Hole, in Inghilterra a 25 km a sud di Newcastle, Robert Paisley, giocatore, allenatore e dirigente del Liverpool per 44 anni consecutivi.
Nel primo campionato post-bellico contribuì a far vincere al club il campionato inglese, assumendo negli anni a seguire la fascia di capitano. Ma nella storia dei Reds, Paisley c’è entrato più da dirigente e allenatore che non da calciatore.
Quando Bill Shankly, altra figura leggendaria nella storia del Liverpool, lasciò tutte le cariche societarie, indicò in Bob Paisley il suo erede naturale. Serio, grande conoscitore del calcio inglese e motivatore indiscusso, Paisley continuò la strada intrapresa dal suo predecessore e nel 1976 il Liverpool centrò un’altra prestigiosa accoppiata: titolo nazionale e seconda Coppa Uefa. Ma fu nell’arco di pochi giorni, nel maggio del 1977, che il Liverpool stupì il mondo. La squadra era arrivata al termine di una stagione massacrante con tutti i traguardi ancora accessibili. Era in lizza per il secondo titolo nazionale consecutivo, si era qualificata per la finale della Coppa d’Inghilterra e per la finale di Coppa dei Campioni. Il 17 maggio i Reds si laurearono campioni d’Inghiltera, per la decima volta nella loro storia. Il 21 maggio disputarono a Wembley la finale della Coppa d’Inghilterra e la persero di fronte al Manchester United. Infine il 25 maggio, all’Olimpico di Roma, vinsero la finale di Coppa dei Campioni battendo i tedeschi del Borussia Monchengladbach 3-1. E al termine di quella straordinaria annata il Liverpool conquistò anche la Supercoppa europea battendo i tedeschi dell’Amburgo, proprio la squadra che gli aveva soffiato in estate il gioiello Kevin Keegan.
Paisley ha continuato a vincere ancora molto con il Liverpool, altri 4 scudetti (6 in totale), 3 Coppe di Lega e 6 Charity Shields. In ambito internazionale invece altre due Coppe dei Campioni: quella del 1978 e quella del 1981. Ritiratosi a metà degli anni Ottanta, Paisley è morto a Liverpool il 14 febbraio 1996.