Per quale motivo dovrebbe essere felice di ricominciare da un’altra parte? Se sono i Los Angeles Clippers la squadra che lo sta seguendo con maggiore attenzione, dopo che i Raptors, altra franchigia calda, hanno optato per Serge Ibaka, Gallo si troverebbe nella condizione ideale a questo punto della sua carriera: giocare in un top team, pur rallentato finora dagli infortuni di Chris Paul e Blake Griffin, con una grande necessità di un altro passatore e uomo squadra di alta qualità per puntare al titolo. Un ruolo, più che quello di prima punta, che si addice maggiormente alle caratteristiche e alla storia Nba dell’azzurro. Che con i suoi 17.2 punti di media, il migliore dei Nuggets, è 44° nella classifica marcatori Nba e solo 28 tra i top scorer delle singole squadre. Un dato, come quello delle partite perse per infortunio (dopo aver perso tutta la stagione 2013-14, Danilo ha mostrato di aver recuperato completamente la sua classe saltando però da allora 62 gare in due stagioni e mezzo: attualmente fermo per un problema all’inguine), che fa ragionare i Nuggets sulla convenienza di offrire a Gallo un contratto da superstar pur di non farlo andar via, spingendoli a dirigere i suoi soldi, più i tanti che hanno ancora da spendere, altrove.
Le complicazioni di un trasferimento in America sono largamente inimmaginabili per chi è abituato al mercato del calcio e non conosce i tomi del contratto collettivo dei giocatori Nba. Gallinari, che quest’anno guadagna 14 milioni di dollari ed è il 57° giocatore più pagato della lega, alla fine della stagione può scegliere se restare ai Nuggets facendo valere l’ultimo anno di contratto da 16.1 milioni oppure uscire dall’accordo rinnovato nel 2015 e mettersi sul mercato per cercare di monetizzare il più possibile e firmare a 29 anni il probabile contratto della vita. Gallo, dicono i Nuggets, ha già comunicato loro che sceglierà la seconda opzione (tra l’altro, un guaio per la nostra Nazionale perché un free agent rischia partecipando in estate alle competizioni col suo Paese), probabilmente con la segreta speranza di spingere la sua attuale squadra a spendere qualche soldo in più per trattenerlo. Ma la risposta di Denver è già arrivata attraverso i media: non ha comunque intenzione di spendere per l’azzurro più dei 16 milioni già previsti. A questo punto, al netto delle solite schermaglie contrattuali, la strada per il club è una sola: se Gallo vuole diventare free agent, tanto vale che Denver lo scambi adesso in cambio di qualcosa, piuttosto che aspettare che il cerino gli si spenga in mano la prossima estate, cioè non abbia una contropartita per la sua partenza. Anche perché, nel frattempo, ai Nuggets è successo qualcosa di grosso: Nikola Jokic, lungo serbo che sta per compiere 22 anni, è diventato l’uomo del momento, se non l’uomo franchigia per il futuro. E il gruppo di giocatori che non aveva portato Denver ai playoff nelle ultime stagioni, tra cui Gallo, è messo sotto pressione dal sangue giovane che sta rivitalizzando la franchigia. Difficile che restando, Danilo abbia la possibilità di riprendersi lo spot di stella del gruppo. E, allora, come secondo o terzo violino, meglio farlo in un’altra squadra più pronta per lottare per vincere qualcosa. I Clippers, associati anche a Carmelo Anthony nei momenti più caldi della guerra tra la stella dei New York e il loro grande capo, Phil Jackson, sarebbero l’ideale ma a loro volta, non hanno grandi margini contrattuali. Bisogna aspettare il 23 e sperare che l’azzurro non finisca in una trade maledetta con una squadra in dismissione. Ma lasciare Denver non è una cosa cattiva per Gallo.
Di Luca Chiabotti (Foto tratta da Facebook)