Se non si ha ancora deciso la destinazione per la prossima estate e si è appassionati di golf, l’Irlanda del Nord è il place to be del 2019. Non solo per il fascino delle sue coste e dei suoi caratteristici paesini in cui il tempo sembra essersi fermato all’epoca della serie de Il Trono di Spade ma soprattutto perché quest’anno sancisce, dopo 68 anni, il ritorno sull’isola verde dell’Open Championship (www.TheOpen.com), uno dei tornei più importanti del mondo nonché il più antico tra i quattro tornei Major esistenti (1860). Si tratta di un avvenimento storico che, per la sua 148ma edizione dal 14 al 21 luglio, vede protagonisti gli spettacolari fairway del Royal Portrush Golf Club (www.royalportrushgolfclub.com), nella contea di Antrim, dopo aver fatto più e più volte il giro dei rota golf courses* sparsi da nord a sud del territorio inglese e scozzese. Un Open che vanta già un primato, cioè quello di aver fatto, in pochissimo tempo, il sold out dei biglietti per i giorni di Campionato – disponibili ancora quelli relativi a giorni di pratica – per via di una domanda senza precedenti. Sarà che Francesco Molinari – straordinario vincitore dell’edizione 2018 del Major a Carnoustie, in Scozia – attira in campo folle di fan che potranno vederlo giocare, tra gli altri, con il campione di casa Rory McIlroy.
Il percorso si trova proprio nel cuore della famosa Causeway Coastal Route (www.causewaycoastalroute.com) una delle strade panoramiche più belle al mondo che da Belfast arriva a Derry-Londonderry, circa 120 miglia (190 km) di strade per la maggior parte a picco sul mare con viste suggestive e scenari da brivido, da molti paragonabile per la bellezza all’Australia’s Great Ocean Road. A progettarla alla fine del XIX secolo fu un ingegnere civile che, ricevendo l’incarico di progettare una via che rendesse più accessibile la zona di Antrim, ebbe l’idea di costruirla quasi tutta sul fianco delle ripide scogliere alte anche 100 metri. Se la si vuole percorrere dall’inizio, lasciandosi alle spalle Capitale, bisogna imboccare l’autostrada M2 e seguire le indicazioni per la Causeway Coastal Route. Una volta arrivati a Larne, si entra nell’incantevole paesaggio delle nove vallate di Glens of Antrim o più semplicemente Glens (Glenarm, Glencloy, Glenariff, Glenballyeamon, Glencorp, Glenaan, Glendun, Glenshesk, Glentaisie) ossiaparticolari vallate strette e profonde che raggiungono il mare e che da sole valgono già il viaggio. A questo punto si arriva a doppiare la punta di Fair Head quindi al villaggio di Ballycastle, collegato con la prospiciente isola Rathlintramite un servizio di ferry. Sulla strada è d’obbligo una sosta al Portnaneevy View Point, un punto panoramico dal quale si possono ammirare in lontananza le coste della Scozia e, appena sotto, il minuscolo isolotto di Carrickcollegato alla terraferma tramite il famoso ponte sospeso di corda di Carrick-a-Rede, lungo 20 metri e fissato ad una scogliera molto suggestiva ad un’altezza di circa 30 metri. Poco distante è il minuscolo villaggio di Ballintoy che vale la pena vedere anche solo per il suo caratteristico e minuscolo porto di pescatori – Ballintoy harbour – situato al termine di una piccola e stretta stradina che scende dalla collina Knocksaughey e in cui il tempo sembra essersi fermato a 200 anni fa.
A questo punto, proseguendo sulla via costiera si arriva al Giant’s Causeway (Il Selciato del Gigante, Patrimonio dell’Umanità dal 1986), uno spettacolo naturale impressionante grazie a più di 40.000 antichissime colonne di basalto dalla perfetta forma esagonale che emergono dal mare a formare astratte composizioni. Prima di avventurarsi su uno dei quattro spettacolari sentieri è bene fare un giro nel centro visitatori che, imponente e dalle architetture innovative con pareti di vetro e colonne in basalto, espone spazi interattivi e approfondimenti a tema.
Ultima tappa, prima di arrivare in prossimità delle cittadine balneari di Portrush, Portstewart e le rovine del DunluceCastle, l’antico maniero costruito dai MacQuillans nel XII secolo. Edificato sul bordo della scogliera a picco su un mare spesso rabbioso, regala un’immagine davvero scenografica e suggestiva, soprattutto con la luce bassa del lungo tramonto estivo tipico delle regioni del Nord.
*Open rota è il termine applicato alla rotazione dei percorsi che ospitano l’Open Championship.
Il British Open, infatti, viene giocato ogni anno su un tracciato diverso – dieci in tutto -, alternandosi tra Scozia, Inghilterra e, da quest’anno, ancora l’Irlanda del Nord. L’unica costante è l’Old Course a St. Andrews che è la sede dell’Open ogni cinque anni (che coincidono solitamente con quelli che finiscono con lo zero e il cinque: 1990, 1995, 2005, etc. )
Correnti rota golf courses: St Andrews, Carnoustie, Muirfield, Turnberry, Royal Troon, Royal St George’s (Sandwich), Royal Birkdale, Royal Lytham & St Annes, Royal Liverpool (Hoylake), Royal Portrush
Presedenti rota golf courses: Prestwick, Musselburgh, Royal Cinque Ports, Prince’s
Irlanda del Nord e golf, i numeri
In un territorio che si estende su poco più di 17mila km quadrati, quindi poco meno della Lombardia (23mila km quadrati), i campi da golf (www.irlanda.com/golf) sono 94 campi dei quali 31 con qualità certificata da TourismNorthern Ireland. Molti di questi, per la maggior parte links– disegnati sulle dune di sabbia quindi affacciati sul mare – occupano posti alti nelle classifiche dei campi più belli del mondo, tra cui il Royal Portrush e almeno altri cinque quali il Royal County Down, nella contea di Down, il CastlerockGolf Club e lo scenografico Portstewart Golf Club, entrambi nella contea di Londonderry oltre al GalgormCastle, nella contea di Antrim e il Lough Erne Resort, nella contea di Fermanagh. E la notizia più rassicurante è quella che ne riguarda l’accesso, basta infatti prenotare il tee time personalmente o tramite un operatore e presentarsi. E rendersi conto che ne vale davvero la pena.
*foto di Veronica Pons