C’è un legame strettissimo tra il primo e il secondo Masters 1000 della stagione, tra quello che si gioca nel deserto californiano a Indian Wells e quello che invece si disputa a Key Biscayne in Florida. Due tornei sul cemento, massacanti a dir poco, che in 32 anni di vita congiunta (Miami è più giovane, la prima edizione risale al 1985) sono riusciti ad esprimere per 11 volte lo stesso vincitore (34,4%).
Una sinergia che imbarazza gli altri Masters 1000 presi a coppia: Monte Carlo e Roma sulla terra (Madrid è troppo giovane e per questo poco significativo), l’Open del Canada e Cincinnati sul cemento e infine i due autunnali (Shanghai, o comunque il primo in calendario, e Parigi-Bercy). Se Indian Wells e Miami viaggiando al 34,4%, Monte Carlo e Roma al 29,2% (14 volte su 48), i due Masters 1000 estivi sul cemento nordamericano al 10,6% (5 vincitori identici in 47 anni) e infine i due autunnali al 16,1% (5 volte su 31).
Doppiette storiche a Indian Wells e Miami, come quella di Jim Courier che iniziò Indian Wells 1991 da numero 26 del mondo, ritrovandosi per la prima volta top 10 (n° 9) il giorno seguente la vittoria a Key Biscayne. L’anno dopo toccò a Michael Chang che vinse quarti, semifinali e finali di entrambi i tornei senza perdere set. Nel 1994 Pete Sampras fu il primo numero 1 del mondo e il primo in assoluto a mettere in fila Australian Open, Indian Wells e Miami: quest’ultimo grazie al fair play di Andre Agassi che acconsentì di spostare la finale di un’ora e mezza per dare a Pistol Pete il tempo di ristabilirsi da problemi intestinali. Marcelo Rios nel 1998 fu il primo straniero a sbancare i due tornei, Andre Agassi nel 2001 fu il primo a riuscirci da over 30, il secondo di sempre a mettere in fila in 3 mesi Melbourne, Indian Wells e Miami. Infine ecco i contemporanei: Roger Federer fu il primo, nel 2005-2006, a centrare due doppiette (nel 2006 con l’Open d’Australia), Novak Djokovic infine ha doppiato l’impresa dello svizzero centrando quattro accoppiate di cui 3 di fila (2014-2016) e 3 (2011, 2015 e 2016) con la ciligiena della vittoria all’Open d’Australia.