Come annunciato, Aryna Sabalenka è scesa in campo, nonostante tutto. Non c’è pace per la n. 2 del mondo che, ancora una volta, è costretta ad affrontare un momento buio. Alcuni giorni fa, alla vigilia del Miami Open, infatti, è mancato tragicamente il suo ex fidanzato, Konstantin Koltsov, 42 anni ed ex campione bielorusso di hockey su ghiaccio. L’uomo è precipitato da un balcone al 26esimo piano di un hotel a Miami. All’inizio è scattata l’ipotesi del suicidio ma le bottiglie di alcolici vuote rinvenute nella sua camera dalla polizia del Dipartimento della Contea di Miami-Dade fanno pensare che l’ex campione fosse ubriaco e sia caduto accidentalmente. L’uomo lascia tre bimbi, avuti con l’ex moglie Julija Mikhailova. Kostantin e Aryna si erano lasciati da poco ma lui si trovava comunque a Miami, forse per accompagnare o supportare ancora la tennista?
Un evento sconvolgente per la povera Aryna che, con il cuore spezzato nonostante la loro recente separazione, in un messaggio via social ha chiesto rispetto e privacy per la famiglia di Kostantin e per il proprio dolore. Un altro tragico lutto che avviene quattro anni dopo la straziante perdita del padre Sergey, anch’egli ex giocatore di hokey, mancato improvvisamente all’età di 43 anni (Kostantin gli era quasi coetaneo, triste coincidenza). Legatissima al papà, che era stato anche suo mentore e primo allenatore, Sabalenka ha sempre trovato la forza di gareggiare e vincere anche e soprattutto per lui e in suo onore: “Il ricordo di mio padre è la mia più grande motivazione” aveva ancora dichiarato lo scorso gennaio dopo il secondo splendido trionfo all’Australian Open.
Tanto cuore e grande coraggio per Aryna, da sempre una “tigre” in campo e fuori, con una forza d’animo rara e quella voglia inesauribile di realizzare i propri sogni. Solare e gioiosa nei momenti di serenità, Aryna è una delle tenniste più amate del circuito, sempre pronta a condividere i momenti felici con gli amici e il team e ad esplodere in risate contagiose e balletti scatenati. Non solo. Ha sempre dimostrato anche grande rispetto per le avversarie e per il tennis. Tra le colleghe, la più vicina ad Aryna è Paula Badosa. Le due sono legate da profonda e ormai fraterna amicizia.
E il caso ha voluto che ad “accompagnarla” ad un rientro in campo così complicato, fosse proprio la spagnola. Un esordio particolarmente doloroso per Aryna, ma delicato anche per Paula, assente dalle gare da molto tempo a causa di prolungati infortuni e dolori fisici. Sorteggiate l’una contro l’altra nel primo turno al Miami Open, alla fine ha vinto Aryna superando l’avversaria spagnola 6-4 6-3. Sì, certo, avversaria durante la partita, ma soprattutto una “sorella” fuori dal campo. E allora, quando tutto finisce, l’abbraccio affettuoso a fine match tra le due resterà una delle più belle immagini del tennis di questo 2024. Entrambe scese in campo vestite di nero (una scelta casuale e non concordata, come dichiarato da Badosa nella conferenza post match), simboleggiano la forza nel dolore e il valore del rispetto reciproco. Come annunciato alla vigilia del torneo, a causa degli ultimi eventi Sabalenka non rilascerà dichiarazioni dopo le gare.
Ma il suo atteggiamento e la sua reazione ci dicono tantissimo, così come dice tanto l’abbraccio toccante con Paula. “Siamo donne forti“, ha ammesso la spagnola a fine match, “lo ha dimostrato lei, l’ho dimostrato anch’io. Sapevamo come restare lucide in queste due ore, in un’ora e mezza di gioco. Ha giocato davvero bene e anch’io dopo tutto questo tempo […]. Non sono stata sorpresa dalla sua reazione. Come ho detto, è una donna fortissima, dalla grande personalità, lo si può vedere in gara. Io la conosco anche fuori dal campo, sapevo che avrebbe giocato bene e le ho detto che le auguro il meglio“.
Dopo lo splendido esempio di complicità e rispetto tra Sinner e Alcaraz a Indian Wells, a Miami, comunque vada l’esito delle gare, sarà il torneo di Aryna e dell’amica Paula.