Intanto “le colleghe invidiose” insistono, citando Max Eisenbud, il manager di Maria Sharapova. Le altre tenniste d’èlite proprio non accettano le wild card degli organizzatori alla Divina Masha al rientro a Stoccarda questa settimana, dopo 15 mesi di stop per doping, e poi già sicura di un posto gratis in tabellone a Madrid e Roma, sulla strada di una promozione al Roland Garros anche senza la storica wild card di uno Slam a un atleta che rientra da una sospensione doping. “E’ irrispettoso verso le altre giocatrici. Le regole sono rovesciate e distorte. Tutti meritano una seconda possibilità, ma allo stesso tempo penso che quando un atleta è squalificato per doping deve ricominciare dal basso e lottare per tornare dov’era. In questo caso il torneo sta disprezzando le altre giocatrici e la stessa Wta che ci rappresenta”, ha cominciato Caroline Wozniacki. “Stoccarda è un torneo tedesco e ci sono tante buone tedesche, questa decisione è un po’ strana”, ha insistito Angelique Kerber. Con Agnieszka Radwanska che s’è schierata anche lei apertamente contro l’aiutino a Maria e beccandosi un “journeyman” (operaia a giornata) sempre dall’angelo custode della Sharapova. Domanda: che cosa succederà ancora durante il torneo, a cominciare dall’esordio contro la nostra Roberta Vinci? Commento: crediamo poco alle motivazioni etiche, pensiamo piuttosto che dev’essere dura per le seconde imperfette del tennis donne dover accettare il ritorno di un personaggio così carismatico e pericoloso come Maria Sharapova, soprattutto ora che Serena Williams si è auto-esclusa per diventare mamma.
Sabato sono successe altre due storie particolari. Intanto, in Fed Cup, a Costanta, seguendo una tradizione che gli italiani conoscono bene, avendoci perso la semifinale di coppa Davis 1972 per veri e propri soprusi organizzati dal pubblico, la Gran Bretagna ha dovuto lottare in Romania anche contro il mitico Ilie Nastase. L’ex bad boy del tennis, oggi capitano della nazionale donne, prima è stato richiamato per aver insultato Johanna Konta, poi è entrato in campo per contestare l’arbitro durante il secondo singolare della semifinale, insultando ancor più pesantemente e palesemente anche la collega Anne Keothavong. Con la Konta che, beccata ancora dal pubblico, è scoppiata in lacrime, mentre l’irascibile Ilie veniva allontanato fuori dall’impianto e la numero 1 di casa, Simona Halep, chiedeva al pubblico di smettere, perché la squadra rischiava di essere squalificata. La Konta ha poi vinto 6-2 6-3 sulla Cirstea e ha portato sull’1-1 i playoff di Gruppo II (nei quali è impegnata in parallelo anche l’Italia a Barletta contro Taiwan. La Federazione mondiale (Itf) ha aperto una doppia inchiesta su Nastase, dopo che, nella presentazione di Coppa, stava scherzando con le ragazze della squadra e non s’è accorto che il microfono era aperto, così tutti hanno sentito mentre ironizzava sul figlio in arrivo di Serena Williams: ”Vedremo di che colore sarà: cioccolato o al latte?”. Meno grave che, due volte, abbia chiesto il numero di camera d’albergo alla Keothavong. Commento: a 70 anni, l’ex numero 1 del mondo, campione di due Slam negli anni ‘70, stona sempre più come playboy fuori dalle righe.
L’ultima storia di ordinaria follia del tennis si è verificata nelle semifinali di Montecarlo, dove il folletto David Goffin, doopo aver smascherato la precaria condizione pico-fisica di Novak Djokovic, stava giocando una partita con mille rischi e pochissimi errori contro Rafa Nadal, costringendolo a giocare troppo di fretta per il più grande campione di sempre sulla terra rossa. Forse il piccolo belga dai piedi veloci sarebbe andato comunque in tilt di lì a pochi istanti sul campo dove il formidabile mancino di Maiorca ha già vinto nove volte (come al Roland Garros). Infatti lo spagnolo s’era messo in trincea a fondocampo e lo stava lavorando ai fianchi, impedendogli la facile soluzione sul 3-2 40-0, allungando la storia per addirittura 17 minuti. Ma David il suo 4-2 se l’era comunque conquistato, su una palla fuori di dieci centimetri di Rafa, chiamata regolarmente dal giudice di linea, e chissà che non avrebbe ottenuto altri regali dl servizi traballante di Nadal. Peccato che l’arbitro di sedia, il francese Cedric Mourier, ha rovesciato la decisione, confondendo clamorosamente il segno lasciato dalla palla con un altro precedente. Fra le inutili proteste del belga, abitualmente calmo e misurato. Che, da quel momento, è uscito letteralmente dl match incassando un pesante 6-3 6-1. Con tanto di proteste sonore del pubblico verso Nadal che, anche secondo l’ex compagna di doppio di John McEnroe, Mary Carrillo, oggi commentatrice tv, avrebbe dovuto concedere il punto davanti all’evidente ingiustizia. Sul web si sono ovviamente creati tre fronti completamente diversi: pro Davide, sfortunato avversario di Golia; pro Rafa, che in realtà non c’entrava nulla, non ha protestato, non ha richiamato lui l’intervento dell’arbitro e non poteva concedere un punto che non poteva vedere; pro Il Falco, la moviola, che sulla tera rossa non c’è. Perché mai? Perché c’è sempre il segno che sulle altre superfici non si può rilevare, rispondono i più. “Perché uno dei fattori-base dei parametri del nostro sistema integrato è la misura del campo e anche della sua ondulazione e, sulla terra, il campo cambia costantemente e questo richiederebbe molto più lavoro da parte nostra con un continuo riequilibramento dei dati. Che già facciamo sull’erba, ma che sulla terra ha molte, troppe, più varianti, continue”, spiega Peter Irwin, dell’Hawkeye team. Commento: il tennis non vive di un solo punto, ma spesso si decide per un solo punto. Dura lex sed lex. Però l’arbitro che ha sbagliato così platealmente va sospeso, e per un po’. Anche se è un simpatico compagno di avventura. Perché, come tutti i giudici sanno, la prima reazione dell’atleta, unita alla sua storia, sono il miglior aiuto per una decisione saggia.
Vincenzo Martucci