Al Verdura Alvaro Quiros torna a vincere il Rocco Forte Open, dopo quasi sei anni di astinenza. Il 34enne spagnolo batte alla seconda buca di spareggio il 22enne sudafricano Zander Lombard, rivelazione del torneo. E questo dato è importantissimo per il golf europeo perché propone, insieme, un personaggio vecchio e uno giovane, e molti quesiti su questo sport.
A vincere, in Sicilia, non è un giocatore qualunque ma uno che nel 2011 era nei primi 20 giocatori del mondo capace di imporsi nel torneo di chiusura del Tour europeo di Dubai contro tutti i migliori giocatori del circuito. All’epoca, lo spagnolo sembrava avviato ad una carriera senza ostacoli, invece, in cinque anni, Quiros ha perso la carta dell’European Tour ed è precipitato addirittura al 700° posto del World Ranking.
Come è possibile che un giocatore così brillante si dimentichi di come si gioca fino a perdere la carta, cioè la possibilità di giocare i tornei del Tour Europeo? La crisi si spiega in primo luogo per aver sottovalutato i limiti tecnici (gioco corto inadeguato per rimanere al Top) e, in secondo luogo, con i troppi cambi di allenatore.
Così, alla fine dell’anno scorso, Quiros è retrocesso nel Challenge Tour con uno swing che non funzionava più ormai da diversi anni. Non era più quello istintivo del 2011 e non è nemmeno quello tecnico che avrebbe voluto dopo gli allenamenti in America, era, insomma, drammaticamente in mezzo a un guado con la fiducia disintegrata da più di 100 tornei senza uno straccio di
piazzamento. E come ha fatto a tornare indietro, all’ottimo giocatore che era? Come riesce un giocatore a ritrovare la forma del passato dopo anni di frustrazioni?
Quiros poteva ritrovarsi soltanto con una presa di coscienza degli errori fatti, una forte volontà di ricominciare dal Challenge Tour e un lavoro tecnico mirato. Nel golf, era già successo molte volte, tanti sono i giocatori che dopo anni di crisi si sono improvvisamente ritrovati. Perché parliamo di uno sport molto tecnico, certo, ma, aldilà della tecnica, la cosa più importante è la fiducia e la capacità di credere nei propri mezzi che ti fa vincere un torneo. E Quiros è riuscito a migliorare soprattutto in questo.
Con il trionfo al Rocco Forte Open, lo spagnolo si così è assicurato, in un colpo solo, la possibilità di giocare per due anni il Tour Europeo, guadagnandosi cioè la cosiddetta “esenzione”, riservata ai vincitori di torneo. Che è la regola ferrea dei tornei di golf. Scacciando così lo spettro di una stagione in serie B.
Credo che, dopo questi anni difficili, Quiros abbia imparato la lezione: un professionista deve soprattutto sapere di che cosa ha bisogno tecnicamente e che tipo di allenatore deve avere perché ormai nel golf professionistico di oggi non ci si può più fermare, nemmeno se uno si chiama Alvaro Quiros e possiede le sue qualità.
Silvio Grappasonni