A due anni dalla clamorosa sconfitta di Istanbul, quando il Milan ormai campione regalò di fatto la Champions League al Liverpool facendosi rimontare da 3-0 a 3-3 venendo battuto, infine, ai calci di rigore, la vendetta dei rossoneri è finalmente compiuta. Nella finale di Atene, i rossoneri, guidati da Carletto Ancelotti, superano il Liverpool per 2-1 ottenendo la settima Champions League della storia. L’undici rossoneri è schierato con Dida in porta, Oddo, Nesta, Maldini e Jankulovski sulla linea difensiva, Gattuso, Pirlo, Ambrosini e Seedorf a centrocampo, Kaká e Inzaghi in attacco. A decidere la sfida la doppietta di Pippo Inzaghi, dopo un inizio che non faceva promettere niente di buono.
I nervi e i tatticismi estremi hanno il sopravvento sullo spettacolo, almeno per tutto il primo tempo. Il Milan soffre molto sul lato sinistro del campo dove Jankulovski perde numerosi duelli con Pennant. Pirlo si fa schiacciare da Xabi Alonso e Inzaghi rimane troppo isolato. Poi, allo scadere del primo tempo, la fortuna premia i rossoneri. Pirlo va a battere una punizione da 20 metri per un fallo di Alonso su Kaka: il tiro di Pirlo supera la barriera e incoccia la testa di Inzaghi che cambia direzione alla palla ingannando Reina.
Il Liverpool cerca di costruire e creare occasioni gol anche nel secondo tempo, con Benitez che mette dentro Crouch al posto di Mascherano. Ma un passaggio smarcante di Kaká per Inzaghi al 37′, permette a Pippo di trovarsi a tu per tu con Reina e infilare la storica doppietta. I Reds accorciano le distanze con Kuyt al 44′, senza riuscire a ripetere l’impresa di Istanbul. Sul finire della partita Ancelotti cambia Jankulosvki con Kaladze, Seedorf con Favalli e Inzaghi con Gilardino.
Il successo in Champions del Milan consente poi ai rossoneri di vincere la Supercoppa europea, il Mondiale per club e il Pallone d’Oro a Kaka.