La vittoria a Marsiglia, la finale a Dubai, poi la pandemia. Stefanos Tsitsipas era in forma smagliante quando il lockdown ha improvvisamente messo in pausa il mondo, ed il Tour. Filosofo part-time e YouTuber di successo nel tempo libero, il n.6 del ranking ATP in una interessante intervista rilasciata a Tennis Majors, ha raccontato di aver sfruttato il periodo di stop forzato per fare ordine ed introspezione, concentrandosi su aspetti differenti del vissuto quotidiano.
“Ho lavorato molto sull’aspetto mentale e colto questo periodo come un’opportunità per imparare alcune cose e dedicarmi maggiormente alla mia istruzione. Siamo in una specie di bolla quando giochiamo, ci concentriamo esclusivamente sul tennis ogni singolo giorno e a volte è importante rimettere le cose in ordine, fare spazio ed utilizzare un approccio diverso nelle nostre vite. È importante per noi giocatori rimanere sani di mente.
“Penso che la quarantena sia stata qualcosa che mi ha beneficiato molto, mi ha dato una prospettiva completamente diversa sulle cose. In un certo senso mi ha guarito“.
Il rientro (ufficioso) è avvenuto all’UTS, esibizione organizzata dal super-coach Patrick Mouratoglou presso la sua accademia fabbrica-talenti; mentre per quello ufficiale dovremo attendere poche ore, in vista del match di questa sera al Masters 1000 di Cincinnati contro Kevin Anderson.
“L’Ultimate Tennis Showdown è stata un’opportunità per gareggiare e tornare in pista”, ha dichiarato il 22enne di Atene. “Patrick (Mouratoglou) lo ha organizzato molto, molto bene, è stata una grande idea. Dal mio punto di vista, trovo molto vantaggioso aver giocato delle partite prima di quelle ufficiali. Ovviamente non è lo stesso formato a cui sono abituato, ma ho avuto modo di confrontarmi con dei giocatori che conoscono molto bene, il che mi dà un piccolo vantaggio psicologico.
“Al Western and Southern Open di Cincinnati e agli US Open non ci sarà pubblico. Non so come affronterò psicologicamente uno stadio vuoto, di sicuro sarà molto tranquillo quando giocheremo. I fan ti danno l’adrenalina, creano atmosfera, il che quest’anno ci mancherà molto. Ma è tutto nella tua testa, puoi replicarlo nella tua mente: puoi sentire il silenzio e allo stesso tempo inventare dei cori da stadio con il tuo nome”.