Golf e non solo. “Golf in piazza”, organizzata dalla Federazione Italiana Golf, è molto, moltissimo golf, e molto, moltissimo divertimento – gratis – per grandi e piccini sabato 25 a Firenze a piazzale Michelangelo dalle 9 alle 16. Perché tutti, esperti e non, e soprattutto i curiosi, i neofiti, potranno cimentarsi con bastone e pallina testando la propria freddezza nel gioco corto (il putting green che decide le gare che si vedono in tv), misurando precisione ed abilità nel centrare dei bidoni, un pannello trifacciale ed alcune ceste, puntando al tiro lungo, col sottofondo musicale dei grandi successi RDS. Avendo nel mirino, nella Road to Rome 2022 il trofeo originale della Ryder Cup, la mitica rassegna Europa-Stati Uniti che per la prima volta si terrà in Italia al Marco Simone Roma.
Golf e e non solo. Sarà una gran festa per tutti, soprattutto, per i bambini. In linea con gli obiettivi del Ministero per lo Sport, l’iniziativa della Federazione Italiana Golf vuole infatti avvicinare il mondo della scuola al golf, che è sport altamente formativo ed educativo: dal rispetto delle regole a quello per la natura, dal controllo delle emozioni all’allenamento preciso e continuo alla gestione delle energie durante la gara, dalla gara col campo a quella, fondamentale, con se stessi e coi propri limiti. E, coinvolgendo gli Istituti Scolastici fiorentini e i circoli di golf, garantirà proprio ai bambini una giornata golfista assolutamente indimenticabile.
Oltre ai maestri federali, che dispenseranno col sorriso validi consigli a tutti, la Federazione Italiana fornirà ampie ed accurate informazioni per iniziare l’attività e per chiarirsi le idee sulla disciplina. Che, con questa iniziativa, esce dai canoni tradizionali del Golf Club e scende in Piazza, e quindi sempre più fra la gente, proprio per allargare i suoi confini culturali e il bacino di utenti. Oltre che espandere i limiti geografici, visto che l’iniziativa toccherà sempre più tutta Italia, perché la Road to Rome 2022 accompagni il paese verso un evento così prestigioso, il più importante torneo a squadre internazionale di questo sport, che catalizzerà migliaia di persone, procurando un volume d’affari di 220 milioni di euro.
Golf e non solo. Il golf esalta buche e palline, ma va anche molto oltre e, rimbalzando lungo tutto lo Stivale, mette ancora una volta in evidenza il nostro turismo. Così, dopo aver riempito di festa e di palline arancione, a nord, piazza Trento e Trieste, nel cuore di Monza (all’antivigilia dell’Open d’Italia), Golf in Piazza sbarca nel centro-nord del nostro meraviglioso paese, a Firenze, e non in una piazza qualsiasi. Ma a Piazzale Michelangelo, cioé il più famoso punto di osservazione del panorama cittadino, su una collina appena a sud del centro storico, immagine classica di cartoline che abbiamo visto chissà quante volte e meta obbligata dei turisti dell’ex capitale d’Italia. Proprio come voleva il rinnovamento urbanistico dell’800 dell città, il cosiddetto Risanamento, con la nascita dei lungarni, i viali di circonvallazione sulla falsariga dei “boulevard” di Parigi, e il Viale dei Colli, la via panoramica alberata lunga 8 chilometri, al cui culmine, dal 1869, su disegno dell’architetto Giuseppe Poggi, fu realizzata piazzale Michelangelo, la terrazza panoramica privilegiata sulla città. Che ospita le copie, in bronzo, di alcune famose opere dell’artista, in marmo bianco, conservate a Firenze: il David e le quattro allegorie delle Cappelle Medicee di San Lorenzo.
Golf e non solo. Sabato, chi si diletterà a colpire la pallina arancione sgonfia che non fa male a nessuno se non al proprio orgoglio quando non centra la buca o il bersaglio, avrà un’occasione in più di dare un’occhiata al panorama. Affacciandosi da piazzale Michelangelo si gode davvero tutta Firenze, dal Forte Belvedere a Santa Croce, sommando i lungarni e i ponti, col magnifico e inconfondibile Ponte Vecchio, il Duomo, il campanile ottagonale della Badia Fiorentina, le colline opposte, con Fiesole e Settignano.
Due i progetti di solidarietà legati alla festa: Fondazione Montelatici e Fondazione Bacciotti.
Vincenzo Martucci