Nasce a Glebe nello stato australiano del Nuovo Galles del Sud, Lew Hoad, considerato uno tra i più forti tennisti di ogni epoca. Dotato di una potenza e di un controllo di palla fuori dal comune, esplode a grandi livelli nel 1956 sfiorando, a soli 22 anni, il Grande Slam. In Australia conquista il suo primo Major battendo Ken Rosewall che l’aveva superato nella finale dell’anno prima. Poi domina il Roland Garros vincendo in finale contro lo svedese Sven Davidson; infine conquista Wimbledon sempre ai danni di Ken Rosewall). Sembra destinato a realizzare lo Slam, ma da favorito perde in quattro set la finale di Forest Hills contro il suo “gemello” Rosewall.
Nonostante quella sbavatura quando Hoad ha giocato al meglio delle sue possibilità è stato forse il più forte di tutti. Ne è una testimonianza la finale di Wimbledon del 1957: il modo con cui ha demolito Ashley Cooper lasciandogli soltanto cinque games è stata una delle più clamorose dimostrazioni di power-tennis di tutti i tempi.
Nei pochi anni trascorsi nel circuito, prima di passare professionista, Hoad è riuscito a vincere anche gli Internazionali d’Italia e tutti i tornei dello Slam di doppio con il fido Rosewall. Una gran tecnica e una forza mostruosa nel polso gli consentivano un tennis preciso ma potentissimo. Grazie a questa caratteristica è riuscito a vincere su tutte le superfici.
E dal 1953 al 1956 ha trascinato l‘Australia alla conquista di 3 Coppe Davis. Memorabile la sfida del 1953 contro lostatunitense Tony Trabert vinta 7-5 al quinto dopo una maratona interminabile. Amatissimo da pubblico e addetti ai lavori, per il carattere aperto e sempre disponibile, si è trasferito a fine carriera in Spagna fondando un’accademia gestita direttamente da lui. Proprio lì, a Fuengirola, è morto a soli 59 anni, il 3 luglio 1994.