Pur non piazzandosi tra i primi 15, né in discesa libera, né in slalom speciale, lo svizzero Pirmin Zurbriggen si aggiudica la combinata di Wengen, sulla famosa pista del Lauberhorn, centrando la prima vittoria della carriera in coppa del Mondo.
È questo il biglietto da visita del campione svizzero che dominerà gli anni Ottanta dimostrandosi ottimo polivalente, capace di andare fortissimo in discesa e di ottenere risultati di riguardo anche nelle discipline più tecniche. E in più non va dimenticato che il suo percorso agonistico è coinciso con quelli di altri due mostri sacri della disciplina come l’austro-lussemburghese Marc Girardelli e il bolognese Alberto Tomba.
Pirmin, nato a Saas-Almagell in Svizzera il 4 febbraio 1963, ha saputo vincere in tutte le cinque specialità dello sci alpino: i 40 successi in coppa del Mondo sono stati ottenuti in 10 discese libere, 10 superG, 7 slalom giganti, 2 slalom speciali e 11 combinate.
Alle Olimpiadi non ha mai avuto una gran fortuna: l’unica medaglia d’oro a Calgary 1988 in discesa libera, cui seguì il bronzo in slalom gigante. Ai Mondiali invece vanta 9 podi: è stato oro in tutte le specialità meno che nello slalom: a Bormio 1985 ha vinto la discesa libera e la combinata, a Crans-Montana 1987 invece ha conquistato il superG e il gigante. A Crans-Montana riuscì a vincere anche l’argento in discesa libera e combinata.
Ha fatto sua la coppa del Mondo 4 volte: nel 1984, 1987, 1988 dopo il lungo duello con Alberto Tomba, e 1990. Per 2 volte ha vinto quella di discesa (1987 e 1988), per 4 volte quella di superG (dal 1987 al 1990), per 3 volte quella di gigante (1984, 1987 e 1989) e per 3 volte è stato primo nella classifica della combinata (1986, 1987 e 1990).
Un campione assoluto di stile, longevità e comportamento, punto di riferimento per tutte le generazioni future.