Sì, è tutto vero! Settimana pazzesca per Jasmine Paolini che trionfa a Dubai e si regala il primo sigillo ‘1000’ in carriera nonché un best ranking di livello eccelso salendo, da lunedì, alla posizione n. 14. La forza della calma e della fiducia, questa la chiave del successo di Jasmine contro una scatenata Anna Kalinskaya che, dopo una settimana impeccabile, si scioglie sul più bello: sul 6-4 5-7 5-4 va in totale blackout, permettendo all’avversaria di riprendere il controllo e conquistare gli ultimi decisivi punti del match.
L’azzurra illumina il “Dubai Duty Free Tennis Championships” con il suo splendido sorriso quando chiude il match più importante della carriera per 4-6 7-5 7-5 dopo 2 ore e 13 minuti. Sempre serafica e in fiducia nonostante lo stordimento nel primo set e per metà del secondo, Jas non si scompone, continua ad essere propositiva cercando di concentrarsi punto dopo punto. Tutto il match è costellato di break e controbreak ma entrambe non si lasciano intimidire e mantengono grinta ed esplosività. Anna Kalinskaya, come detto, è protagonista di una settimana straordinaria. Proveniente dalle qualificazioni, realizza un vero capolavoro prima di farsi travolgere dalla paura di vincere nell’ultimo game alla battuta che avrebbe potuto regalarle il primo titolo in carriera, per un giunta un ‘1000’.
Vittoriosa contro tre top 10 (Ostapenko agli ottavi, Gauff nei quarti e la n. 1 Swiatek in semifinale), anche contro Paolini offre una prestazione davvero notevole. Aggressiva e propositiva, continua ad asfissiare e martellare Jasmine con fendenti dirompenti sempre con i piedi dentro il campo. Micidiale di dritto e con il rovescio in diagonale, detta legge nella prima metà del match con freddezza disarmante. Paolini le tiene testa in modo egregio ma fino alla metà del secondo set non sembra poter riuscire a ribaltare l’inerzia della partita. Invece nel secondo parziale è abilissima nel riemergere e ad approfittare delle prime sbavature di Anna, passando al comando per poi chiudere il set senza paura. Alla fine, il testa a testa si risolve per pochi punti: entrambe mettono a segno 29 vincenti, anche se il crollo finale della russa le è fatale, facendole aumentare in pochi minuti i gratuiti, 40, a fronte dei 28 di Jasmine. I forzati sono 30 per Paolini e 27 per Anna, e ciò dimostra quanto le due ragazze abbiano spinto dall’inizio alla fine.
Sebbene “incredibile” (come ha scritto ‘Jas’ sulla telecamera in campo a fine match), la favola di Paolini e di coach Furlan è una meravigliosa realtà di tennis e sport italiano, di un lavoro duro, silenzioso e costante, alimentato da tanta positività e fiducia in se stessi. Quella fiducia incrollabile dimostrata in tutto il torneo, a cominciare dal primo turno contro Beatriz Haddad Maia, in cui avviene la vera svolta per Jasmine; in svantaggio di un set e di un break, inanella dieci giochi travolgendo la brasiliana 6-0 al terzo. Un trampolino di lancio ad inizio torneo che le darà ulteriore grinta e fame di vittoria come dimostrano le splendide performance in due set con Fernandez, Sakkari e Cirstea (dopo il forfait di Rybakina).
Jasmine Paolini trionfa a Dubai (foto di Marta Magni)
‘Jas’ diventa la terza azzurra – tra le donne – a vincere un Masters ‘1000’ dopo Flavia Pennetta a Indian Wells ((2014) e Camila Giorgi a Montréal (2021) e la quinta tout court dopo i successi di Fabio Fognini a Montecarlo (2019) e Jannik Sinner a Toronto (2023). Inoltre, da lunedì, salendo alla 14esima posizione mondiale, sarà la settima tennista italiana con il ranking più alto dopo Schiavone (n. 4), Errani (n. 5), Pennetta (n. 6), Vinci (n. 7), Farina (n. 11) e Reggi (n. 13).
“Questa vittoria è molto speciale” esclama raggiante un’incredula Jasmine subito dopo l’incontro. “È stato un match durissimo, lei ha giocato un livello incredibile ma sono stata brava a rientrare nella partita, ho lottato ogni punto pensando di potercela fare, sono orgogliosa di me stessa. Credo nella vittoria in ogni match. Soprattutto nella prima partita era difficile, ero sotto di sette break ed è stato incredibile!” Ma al suo successo e alle sue grandi qualità non credono solo lei e l’allenatore; anche Patricia Tarabini, coach di Kalinskaya, dopo la vittoria ai quarti le aveva predetto la sfida contro Anna in finale: “Avevo incontrato Patricia dopo i quarti e mi aveva detto che ci saremmo viste in finale e infatti così è stato, avevi ragione tu!”. Continua a crederci, Jasmine, ora più che mai, perché è solo l’inizio.
Laura Guidobaldi (foto della nostra inviata Marta Magni)