Nella prima e unica finale tutta italiana nella storia della Coppa Campioni, la Ford Cantù sale sul tetto d’Europa battendo, nell’incandescente atmosfera del Palais des Sports di Grenoble, gli storici rivali della Billy Milano 69-68.
Cantù respinge l’assalto di Milano andandosi a prendere con le unghie e la volontà il secondo titolo consecutivo nella massima competizione continentale.
Il successo della Ford è sofferto, ma anche legittimo e inconfutabile. Dopo un vantaggio massimo di 15 punti, la squadra di Giancarlo Primo subisce il ritorno dei milanesi, pur privati di Dino Meneghin uscito per 5 falli nel sesto minuto del secondo tempo. La Ford è lucida fino al 61-52 poi, negli ultimi 4 minuti, pasticcia rischiando di perdere una coppa già in tasca.
Il Billy ha l’ultima impennata d’orgoglio: scippa una paio di palle incredibili ai rivali riportandosi a un solo punto di scarto fino al 69-68. E con 13 secondi da giocare, la squadra di Dan Peterson ha l’ultimo possesso palla per il sorpasso. Mike D’Antoni tenta l’entrata sulla sinistra, non trova spazio per il tiro e allora scarica a Franco Boselli appostato sulla destra. Ma al cecchino della Billy tramano i polsi. Il rimbalzo dà ancora la palla ai milanesi che provano con Gallinari, chiuso disperatamente da tre uomini della Ford. Per gli arbitri è tutto regolare e Cantù alza le braccia al cielo.
Il match winner della gara è Jim Brewer – autore di un magistrale 6 su 6 dal campo con 10 rimbalzi – che fornisce una prestazione all’altezza della situazione. Ottima anche la prova di Wallace Bryant (formidabile in attacco) e di Antonello Riva, marcato ferocemente dai colossi della Billy; entrambi chiudono con 18 punti a testa. Solida come sempre la prestazione di Pierluigi Marzorati, pur con una caviglia in disordine e di Renzo Bariviera. Solo la sufficienza, invece, per il quintetto base di Milano composto da D’Antoni, Premier, Meneghin, Gallinari e Gianelli.