Se vi chiedessero quali sono i problemi dell’Italia, cosa rispondereste?
Le tasse, la burocrazia, la mafia, la corruzione, l’immigrazione, l’UE, l’euro, la disoccupazione giovanile, la povertà.
Nessuno o pochissimi, parlerebbero di Scuola, di Formazione, di competenze degli Insegnanti, di Educazione Fisica e Sportiva nella Scuola Primaria, di avviamento sportivo a livello giovanile, di capacità, di conoscenze e di competenze.
Eppure è proprio lì che sta il problema dei problemi, quello che genera tutti gli altri: siamo un Paese che non produce conoscenze, che non trasmette conoscenze e che non sa che farsene di quelle che ha.
Siamo:
- tra i pochi Paesi al mondo, forse l’unico tra le economie sviluppate, che non considera il sapere e le conoscenze come valore aggiunto, in tutti gli ambiti
- il Paese che, durante la più feroce crisi economica che abbia mai passato, ha tagliato le poste di bilancio dedicate all’istruzione (il 10%, contro una media di tagli del 2%) e all’inserimento dell’Insegnante di Educazione Fisica o del Laureato in Scienze Motorie nella Scuola Primaria (i progetti del C.O.N.I. sono dei paliativi!), di quanto non l’abbia fatto per tutti gli altri capitoli di spesa;
- l’unico Paese in cui gli investimenti a doppia cifra finiscono in tutti i capitoli di spesa possibili, tranne in quelli della ricerca, della formazione e dell’Educazione Fisica e Sportiva, capitoli ai quali toccano solo le briciole.