Una frase di Ilaria D’Amico ha aperto il dibattito. “Se ci saranno tutte le coperture finanziarie, questa società ha fatto cose pazzesche. Il se bisogna mettercelo perché sono stati talmente tanti gli investimenti che aspettiamo ovviamente di vedere tutto quanto nero su bianco”.
La società in questione è il Milan. Le questioni sono il conflitto di interessi e la condotta giornalistica della conduttrice.
Nella notte dei tempi ci hanno insegnato che se si riporta un dubbio (sarebbe meglio una notizia, ma non si può avere tutto dalla vita) è opportuno accompagnarlo con prove a sostegno. Mi spiego meglio. La conduttrice ha palesato l’ipotesi che la copertura finanziaria del Milan potrebbe non essere all’altezza (il se, si sa, è dubitativo). Bene, al dubbio non è seguito alcun elemento in appoggio.
Il se è rimasto lì, appeso a un filo.
Appoggiandosi a quel se, la D’Amico ha messo in campo un sospetto che nessuno di noi, dopo avere ascoltato le sue parole, ha capito su cosa poggiasse.
Provo a spiegarmi meglio: nel rispetto della deontologia giornalistica avrebbe dovuto esprimere il concetto in maniera più chiara. Dire perché non era convinta, indicare gli spostamenti di denaro che avevano fatto nascere l’incertezza, mettere in fila i nomi di chi era coinvolto, di chi forse aveva peccato.
Così la frase avrebbe avuto valenza giornalistica.
E se il Milan fosse stato quotato in Borsa come Roma e Juventus?
Cosa sarebbe accaduto?
Veniamo all’altra faccia del caso.
Ilaria D’Amico è la compagna di Gianluigi Buffon. Questo pone un quesito spinoso: non è che ci troviamo davanti a un conflitto di interessi? Può la conduttrice di una trasmissione della Serie A essere la stessa persona legata in modo profondo allo storico giocatore di una delle diciotto squadre?
Il conflitto di interessi non poggia sull’integrità dei personaggi coinvolti. Vale per tutti, potenziali onesti o disonesti che siano.
Il conflitto di interessi nasce per evitare che esista la situazione stessa che può provocarlo. Per impedire che gli interessi di uno possano potenzialmente nuocere agli interessi di altri.
Di tutto questo non ha parlato alcun giornale.
Un’altra occasione persa per stimolare un’interessante discussione.
Corollario.
Sky ha tra le trasmissioni di punta “Calciomercato, l’originale”. Va in onda praticamente tutte le sere. Ora possiamo trovarci davanti a due ipotesi: o i giornalisti di Sky hanno analizzato il tema nel corso delle decine di puntate, e allora il dubbio della D’Amico sarebbe solo la ripetizione di qualcosa di già sentito. Oppure non ne hanno mai parlato, e allora mi piacerebbe sapere cosa pensino di quella frase pronunciata domenica sera.
Dario Torromeo (tratto dal sito https://dartortorromeo.com/)