Parte il campionato di calcio. L’Italia pallonara concentra l’attenzione su Lukaku e Conte, i due personaggi principe apparsi fino allo sfinimento sulla prima pagina della Gazzetta per tutta l’estate. Eppure… eppure c’è qualcos’altro in pentola per gli sportivi. O almeno ci illudiamo. Parte il campionato europeo femminile, con le azzurre impegnate a Lodz, in Polonia. Voi direte, chissenefrega di fronte a Juve, Inter, Toro, Roma, Napoli..? Giusta obiezione. Eppure.. pensiamo che possa interessare. Almeno a quei due milioni circa di italiani che di recente hanno assistito su Rai2 all’impresa delle due nazionali, femminile e maschile, che a Catania e Bari hanno conquistato il pass olimpico per Tokyo 2020. Schiacciando con due nettissimi pesanti spumeggianti tremendi 3-0 Olanda e Serbia. In pratica le bestie nere in Europa delle nostre squadre.
Inutile tornarci. La Gazzetta con i suoi inviati, Valeria Benedetti da Catania, Gianluca Pasini da Bari, ci hanno raccontato tutto o quasi di queste imprese. Che hanno cancellato rapidamente gli insuccessi nella Volleyball Cup di inizio luglio. Con le ragazze sconfitte due volte al girone finale di Nanchino. E i maschi non pervenuti alla finale di Chicago. Tutto dimenticato. Tokyo vale ben di più per il Coni. E fin qui fanno quattro le nostre nazionali che hanno già guadagnato il viaggio olimpico. Con la pallavolo in doppietta, anche pallanuoto maschile e softball. Poker!
Sull’onda del fresco entusiasmo, le vittorie fanno sempre bene, ecco che le ragazze terribili… per le avversarie, ci riprovano. Un europeo allungato nel brodo da una Cev irresponsabile, che ha portato a 24 le contendenti- Troppe davvero. E cosi sarà per gli uomini ai primi di settembre. L’Italia di Davide Mazzanti presenta una squadra davvero multietnica. Bene ha scritto oggi Davide Romani sulla rosea nel presentare l’avvenimento. Sono ben sette le azzurre non perfettamente autoctone, anche se nate o cresciute nel nostro Paese. La metà esatta sulle 14 convocate è dovuta alla toscana Pietrini. Quasi alla vigilia, celebrata da una bella intervista di Silvia Guerriero su Sportweek, ha rinunciato. Niente accuse. A 18 anni si può anche essere stanche per troppa pallavolo. Dopo un inverno milanese trascorso nella caserma del centro federale Pavesi e un’estate tutta sul campo. Avrà il tempo di rifarsi. Bene ha fatto Mazzanti a non insistere- Ha chiamato una fresca novità, la Terry Enweonwu. Cugina della star Paola Egonu, troncando ogni polemica. D’altronde il campo di raccolta nel femminile è davvero vastissimo. Mazzanti puo’ fare il pescatore in un laghetto ricco di trote succose. E adesso, andate e vincete. E continuate a incantare gli italiani attraverso la Rai e la Gazzetta…
In campo maschile, Chicco Blengini, un occhio fedele al suo Toro del cuore, ha lavorato a fondo scavando nelle retrovie del nostro volley in caccia di quei talenti tenuti celati dalla rigorosa ostinazione dei nostri dirigenti di club. Che ostacolano la crescita della nazionale colmando le file delle loro squadre con stranieri di qualsiasi provenienza a scapito dei nostri virgulti. Blengini ha coraggiosamente cambiato strada. A riposo i big, pochini in verità, e largo a quei giovani che in stagione scaldano le panchine. Ha raccolto i suoi frutti il tecnico torinese e torinista. Ora la nazionale rigurgita di giovani scalpitanti che hanno finalmente avuto la possibilità di giocare e di mettersi in luce. Due nomi: Lavia e Cavuto per il famoso posto quattro. Ma anche Russo al centro. E Sbertoli in regia. E come opposti, Nelli e Pinali, eterne riserve. Infine il colpo da maestro. Osmany Juantorena, che avrebbe dovuto disputare solo la qualificazione a Bari, entusiasmato dal grande successo e dall’affetto del pubblico pugliese, ha chiesto lui di restare anche per l’Europeo. Una stretta di mano al nostro cubano naturalizzato. Un bravo di cuore al tecnico, che ha saputo ricucire con diplomazia (scuola torinese di Cavour) il rapporto con un giocatore di cui la nostra squadra per ora non può fare a meno.
E ora, pallone in campo. Prima le ragazze, alle quali l’Italia chiede sì la vittoria, ma soprattutto la possibilità di potersi ancor più affezionare a questo splendido gruppo che ha già saputo conquistare il Paese dei pallonari. Poi gli uomini in caccia di quel trofeo che si attende da anni. Tokyo, è dietro l’angolo. Fateci divertire.