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Raspadori, attaccante in grande ascesa nel Napoli, rischiara un po’ il cupo futuro della Nazionale eliminata dal Mondiale. Nessuno pensa che la Nations League sia un trofeo per cui dare tutto e fare qualsiasi sacrificio, intanto però l’Italia di Mancini adesso può persino coltivare l’idea di battere l’Ungheria e vincere il trofeo il prossimo giugno. Sarebbe una maniera di riprendere la strada più giusta. Non abbiamo tutto sommato una squadra così stravolta rispetto a quella che vinse l’Europeo a Londra, abbiamo però perso per strada alcuni giocatori importanti (Chiesa e Insigne), mentre i club in crisi hanno dato alla Nazionale giocatori depressi (Bonucci e Barella). Si tratta di invertire la rotta e ricominciare a pensare positivo. Senza angosciarsi sempre con i troppi stranieri in campionato: il problema è che ci vorrebbe una bella generazione di italiani che giochino un po’ ovunque per il mondo. Come è sempre successo a Brasile, Argentina, Spagna…
UEFA NATIONS LEAGUE 2022-2023
Italia – Inghilterra 1-0
(68′ Raspadori I)
Una gran botta di Raspadori, come un giocatore di gran classe, per battere ancora una volta l’Inghilterra. Potremmo ricominciare da qui, ma eviterei di farsi troppe illusioni per non ricadere poi di nuovo nel buio più completo. Un raggio di luce però si è visto e possiamo indulgere alla speranza. L’idea è: battere l’Ungheria a Budapest, arrivare primi nel girone di Nations League, andare alle finali di giugno per vincere. E tornare a dare un senso alla Nazionale.
Già perché la Nazionale oggi mette solitamente addosso una spiacevole sensazione. Qualcosa di molto scomodo che va molto oltre quella storica idiosincrasia dei tifosi italiani quando gli si lacera il campionato per inserirvi in mezzo le partite degli azzurri. Quello è un sottofondo, c’è sempre stato, dai tempi di Bearzot a oggi. Adesso ci si ritrova nella frustrazione di dover giocare per niente, gli altri hanno comunque il Mondiale, giocano per quello, noi dobbiamo inventarci una ragione. Ci attacchiamo a qualsiasi cosa. Il gol di Raspadori appunto e l’idea magari di vincerla ora la Nations League.
Nessuno vede nella Nations League una motivazione valida, né tantomenno la concepisce come un traguardo. Ma finché non ci vai vicino non ci credi e non te ne rendi conto. Vincerla sarebbe un segno di vita e di risveglio. Anche se nessuno credo abbia intenzione di fare troppi sacrifici per arrivarci: basterebbe guardare la lista degli infortuni o di banali scuse che investono gli azzurri convocati alla vigilia di questi appuntamenti. Situazione che Mancini ha cercato di forzare e modificare usando il pugno di ferro ed escludendo alcuni. Su tutti Zaniolo, di cui pure la Nazionale avrebbe bisogno.
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