Le stagioni che culminano in un’Olimpiade sono sempre particolari. In realtà sono pochi gli atleti e le atlete che possono puntare alla vittoria finale della classifica generale del circuito iridato, così la preparazione di molti si finalizza quasi esclusivamente verso il momento più importante. La Coppa del Mondo parte sabato e domenica a Soelden, in Austria sul ghiacciaio, con due giganti. Quella di Soelden è sempre una gara particolare dove non tutti i protagonisti sono allo stesso livello di forma, forma che viene raggiunta prima da chi ha masse muscolari inferiori. Poi c’è l’altitudine, attorno ai 3000 metri, quindi la fatica di una gara sin troppo lunga per un esordio.
PROTAGONISTI Sono diversi gli assenti dell’apertura a causa degli infortuni della scorsa stagione o durante la preparazione estiva, primo fra tutti l’austriaco Marcel Hirscher, dominatore delle ultime sei Coppe del Mondo. C’è la grande novità dei nuovi sci da gigante con un maggior sciancratura (30 metri di raggio). Sci più facili dei precedenti, in cui dovrebbe essere richiesta meno potenza all’atleta. Non dovrebbe comunque succedere come in passato dove ogni cambio di materiale ha variato la tecnica di curva e quindi i valori in campo, ma aumentato anche drammaticamente il numero degli infortunati. Sarà necessario anche tener presente come molti atleti abbiamo cambiato marca di sci ed il loro livello di adattamento.
LE COPPE Anche se non sarà al via a Soelden non si vede chi potrà battere Hirscher nella corsa alla sfera di cristallo, i più accreditati sembrano essere il francese Pinturault ed il norvegese Kristoffersen, se sapranno raggranellare qualche punto anche nelle prove veloci. Il norvegese Svindal è ormai troppo acciaccato ed il suo connazionale Jansrud non ha mai dimostrato la continuità necessaria dopo partenze di stagione sfavillanti. Stesso discorso fra le donne dove la regina destinata ad allungare la sua collana di successi è la statunitense Shiffrin. Pure la sua principale avversaria, la svizzera Gut è ferma e perderà in questa prima parte della stagione punti importanti. Se saprà confermare l’eccezionale rendimento dello scorso anno la vera avversaria potrebbe essere la nostra Sofia Goggia, che potrebbe essere aiutata dalla slovacca Petra Vlhova, ancora cresciuta sotto la guida del tecnico italiano Livio Magoni, in grado ormai di sottrarre alla statunitense punti importanti in slalom e gigante. Sofia ci permette di accarezzare un sogno mai possibile in passato. Ormai fuorigioco Lindsey Vonn, competitiva solo nelle prove veloci e ormai più alla caccia del marketing che delle vittorie sulla neve.
L’OLIMPIADE Ma tutti i riflettori della stagione sono puntati sull’Olimpiade invernale in programma in Sud Corea a Pyeong Chang dall’8 al 25 febbraio. Un’Olimpiade, sempre che non degeneri lo scontro fra Stati Uniti e Corea del Nord, che non sarà facile seguire in Italia, con le gare nella notte e all’alba italiana (la differenza di fuso orario è di 7 ore). Sulla carta la neve scivolosa come una saponetta dell’Estremo Oriente poco si addice ai nostri atleti, che però nelle prove preolimpiche su quelle piste hanno vinto o si sono ben piazzati. Quei risultati possono dare fiducia, ma anche creare pressione, fattore che storicamente paghiamo.
LE ITALIANE Sempre sulla carta quella che aspetta le squadre azzurre potrebbe dimostrarsi una grande stagione, considerando l’esito in crescendo della scorsa. Soprattutto in campo femminile, dove possiamo schierare un terzetto di regine. Sofia Goggia, Federica Brignone e Marta Bassino hanno talento e voglia di arrivare, la concorrenza interna ha fatto crescere tutte e tre ed è ora di raccogliere frutti importanti. La Goggia ha chiuso l’ultima stagione di Coppa con 1197 punti al terzo posto, quota mai raggiunta da un’atleta italiana in Coppa del Mondo, grazie a 13 podi con 2 vittorie. Va forte in discesa, superG e gigante, e punte ne raccoglie anche in combinata. Rischia molto, nulla le fa paura, ma se saprà dosare bene i rischi potrebbe diventare una macchina da guerra conquistando nelle prove veloci quanto perderà dalla Shiffrin in quelle tecniche. Quindi Federica Brignone, talento puro, che sta espandendo la sua competitività dal gigante al superG ed alla combinata. Ha avuto un contrattempo muscolare nell’ultima fase della preparazione che però dovrebbe recuperare in fretta. Ma la grande attesa è per Marta Bassino, la piccola. La cuneese di Borgo San Dalmazzo ha una classe forse superiore a tutte, con certi momenti della sciata che ricordano per la leggerezza la Compagnoni, ma non si è ancora rivelata compiutamente. La sua fortuna è aver davanti Goggia e Brignone per poter maturare bene.
GLI ITALIANI Tutte le speranze della squadra maschile sono puntare sugli uomini jet. Possiamo contare su un terzetto formidabile. Peter Fill è anzianotto e tecnicamente molto raffinato e nelle ultime due stagioni ha vinto la coppa della discesa. Quindi Christof Innerhofer, altro gran talento, mago del ghiaccio, che però ha nelle condizioni fisiche il suo principale avversario. Ma se la schiena lo lascerà in pace sarà in grado di fornire fiammate importanti. Il potenziale maggiore però sembra quello di Dominik Paris. Di lui due anni fa Svindal disse: “Quando si renderà conto di cosa può fare sarà l’indiscusso numero uno”. Ha la forza di un toro, la capacità di scivolare di una slitta, una tecnica di anno in anno sempre più raffinata. Da lui ci si può attendere ogni risultato. Purtroppo siamo scarsi nelle prove tecniche. Slalom e gigante ci vedono sono comparse e non si vedono giovani all’orizzonte in grado di diventare protagonisti.
Pierangelo Molinaro