Jannik Sinner sempre più prossimo al numero 1 del mondo Novak Djokovic nei risultati, nella tenuta psico-tecnica, nelle prestazioni e nella sfida diretta che si ripete domani per la terza volta in pochi giorni, dall’1-1 al Masters di Torino alle semifinali di coppa Davis, Italia-Serbia. Con Jannik determinante come Nole nel suo quarto di finale, contro Olanda e Gran Bretagna.
ASSO
“Quando giochi accanto a Jannik è facile”, esulta giulivo Lorenzo Sonego dopo l’imprevedibile 6-3 6-4 in doppio contro il tandem favorito, Griekspoor-Koolhof, che sigla il decisivo 2-1 sugli orange. Quando hai il re Mida del tennis, il ragazzo che risolve i problemi con la semplicità dei campioni, non fa così male persino il ko d’acchito di Matteo Arnaldi per 9-7 al tie-break del terzo set, dopo aver mancato con Botic Van de Zandschulp tre match point sanguinosi, con una smorzata folle e una risposta col “braccino”.
UN’ALTRA MARCIA
Jannik per primo minimizza: “Siamo una squadra, tutti alla pari, tutti hanno lo stesso peso, tutti danno il 100%”. Capitan Volandri insiste: “La sua presenza fa bene a tutti, anche per come si prende le responsabilità, ma tutti fanno la loro parte, a cominciare da quelli che non giocano a quelli che sono venuti per tifare, come Berrettini”. Il collega olandese, Paul Haarhuis, protesta: “Lo show di Sinner continua, le chance di batterlo in singolare erano pochissime e in doppio è riuscito a giocare forte come da solo. I nostri problemi sono iniziati quando è atterrato a Malaga”. Martedì il numero 4 del mondo s’è ambientato, mercoledì mattina alle 7.30 ha spinto il gruppo a provare il centrale, giovedì pomeriggio macina il tennis indoor essenziale di Tallon Griekspoor, cambiando marcia dopo il tie-break, e chiudendo il secondo set per 6-1, concedendogli appena 6 punti al servizio in tutta la partita, col 91% di punti vinti con la prima (29/32) e l’83% con la seconda (15/18). Venti minuti dopo prende posizione accanto all’amico Lorenzo Sonego come tante altre volte, in tandem, alla Playstation, giocando a FIFA durante le lunghe attese fra alberghi, tennis club ed aeroporti – alternandolo col Burraco -, e semplicemente fa a fette il binomio orange. Sparando servizi, dritti da fondo e risposte micidiali, risolve, breakkando il servizio e la fiducia proprio dell’ex numero 1 del mondo, il campione di Wimbledon, Koolhof, e rivitalizzando “il Polpo” che è arrivato a Malaga con le gomme sgonfie e ora si candida autorevolmente anche al singolare di domani, presumibilmente contro Kecmanovic.
FAMIGLIA
Parola del nuovo esempio: “La squadra è come una famiglia, anche Matteo (Berrettini) che non gioca ci dà tanta tranquillità ed esperienza”. Indicazioni di Jan: “Lorenzo ed io avevamo giocato ad inizio anno ad Adelaide e poi l’ultima volta una partita a Indian Wells. In doppio è importante l’attitudine, il rapporto col compagno. Noi due ci siamo subito stati abbastanza simpatici perché a me piacciono le persone semplici e ci divertiamo con poco, insieme”. Chiosa di “Lori” il buono: “A me piacciono quelli umili e semplici come lui. E’ bello averlo accanto come giocatore e anche come persona: dà tranquillità al gruppo, alla squadra, e ci stimola; con tutte le partite importanti che ha affrontato alza il livello di tutti”. Il leader detta la linea: “Abbiamo avuto tanta pressione per tutta la giornata, siamo partiti con un po’ di sfortuna nel primo singolare. La posizione del capitano non è semplice, in questa squadra ci sono tante scelte possibili”. Con l’asso pigliatutto Sinner diventa più facile, ma domani ritrova il super-asso che vuole lo stesso piatto qcon lo stesso urlo di guerra: “Mi piace giocare per il mio paese”.
Vincenzo Martucci (Tratto dal messaggero del 24 novembre 2023)
Foto della nostra inviata a Malaga Marta Magni