È felice di correre a Valencia Augusto Fernández, ultima tappa del campionato: sul circuito spagnolo l’anno scorso ha conquistato il titolo della Moto2. Alla prima stagione nella MotoGP, il pilota maiorchino (nato a Madrid nel 1997) è stato confermato dal team GASGAS Factory Racing Tech3 e troverà nel box Pedro Acosta, neo campione della Moto2 (il più giovane della storia, a 19 anni) e della Moto3 nel 2021.
Questo weekend conclude il tuo anno da rookie: come lo valuti?
“Non male, ho ottenuto qualche buon risultato, su tutti il quarto posto a Le Mans. Alcuni GP sono stati difficili, tra ritiri e problemi, ma il bilancio è positivo”.
Che ricordo hai della prima esperienza su un prototipo?
“Mi è sembrato una bomba, ma me l’aspettavo. Invece mi ha sorpreso il resto: l’elettronica, i tanti bottoni, lo stress: devi stare attento a molti più dettagli rispetto alla Moto2”.
Com’è nata la tua passione per le due ruote?
“Dentro me, senza un motivo particolare, tipo il papà motociclista. A casa non perdevamo una gara in Tv, ma nulla di più. Sono salito in sella a 6 anni e ho sempre avuto l’obiettivo di diventare pilota. Anche mio fratello correva; smesso da un po’, si dedica allo studio. Per un periodo tutta la famiglia si muoveva per circuiti”.
Cosa ti piace fare d’altro?
“Amo sciare: vado ad Andorra e trovo un sacco di colleghi che vivono lì, come i fratelli Espargaró. Poi mi diverto a tennis: purtroppo non conosco Rafael Nadal, maiorchino come me”.
E Jorge Lorenzo, anche lui di Maiorca?
“Lo conosco ma non lo vedo mai; abita in Svizzera”0.
Per chi tifavi da piccolo?
“Sono cresciuto con Daniel Pedrosa. Mi piaceva anche Valentino, però”.
Secondo te per vincere serve più il talento, l’impegno, la determinazione o la fortuna?
“Tutto, anche le persone che lavorano con te, Sicuramente bisogna dare sempre il massimo: in questo momento in pista va fortissimo anche chi si piazza ultimo”.
Un ricordo del tuo successo mondiale di 12 mesi fa?
“Tutto il weekend a Valencia è stato indimenticabile. Ho festeggiato con i fan in tribuna, i miei cari, la squadra. Ovviamente ho fatto il bis a Maiorca: l’intero paese dove abito era in festa”.
Ti sei tolto qualche soddisfazione da campione?
“Ho comprato casa a Maiorca”.
Tra i tanti tatuaggi, hai il viso di una donna sul braccio destro.
“È mia mamma. Il 2020 e 2021 sono stati anni difficili; quando ho vinto a Le Mans nel 2022, era da un po’ che lavoravo con mamma, insegnante di yoga: il risultato è arrivato anche grazie a lei e le ho dedicato il tatuaggio”.
Mamma ti aiuta ancora?
“Sì, in particolare nei GP complicati. Non viene con me nel paddock, lavoriamo a distanza. Sulla mente, prima e dopo la pista”.
Foto di Dario Aio