Serena Slam, non come Major, ma come le ultime porte in faccia che ha rimediato nell’assalto alla storia del tennis, proprio adesso che è vicinissima, a 23 urrà, al record assoluto di successi di Margaret Smith Court a quota 24. “Non ho avuto paura e non ho perso per la storta alla caviglia che già era fasciata, dobbiamo rendere onore alla prova di Karolina (Pliskova)”, dice la minore delle sorellone Williams. Lasciando al coach-PR, Patrick Mouratoglou la scappatoia dell’infortunio: “Poteva chiedere il fisioterapista e farsi fasciare più stretta la caviglia, ma forse ha capito che non ci sarebbe stato più niente da fare e il suo torneo era finito lì”. Andando a ritroso nelle occasioni perse da Serena vediamo come il record della Court poteva essere già superato da tempo. Evidentemente, più che contro gli anni, più che contro la forma fisica sempre più difficile da mantenere, più che contro i problemi della maternità e del post-parto, più che contro le motivazioni, quella che vuole diventare la più forte tennista di sempre sta lottando contro la paura di vincere. Sì, proprio la grande Serena. Che, dagli Australian Open 2017, incinta di Olympia, nata l’1 settembre, non riesce a ripartire.
FINALE US OPEN 2018: perde 6-2 6-4 contro Osaka (Gia). A settembre a New York, il suo Slam, dove non vince dal 2014, Serena domina il tabellone (cedendo un set solo contro Kanepi) ma, in finale, da stra-favorita, sbaglia totalmente partita contro la 20enne Osaka, che aveva il suo poster in cameretta ed è cresciuta ammirandola, ha appena 20 anni ed è all’esordio sulla massima ribalta dei Majors. Davanti ad una vittoria così tanto annunciata che sembra così facile e le sfugge invece sotto il naso, la Tyson del tennis perde il controllo, e litiga l’arbitro che aveva punito il suo clan per i troppi, insistiti, suggerimenti.
SEMIFINALI US OPEN 2016: perde 6-2 7-6 contro Karolina Pliskova (Cec). Numero 1 del mondo per 186 settimane di fila, a un passo dall’aggancio con Steffi Grafv a quota 22 Slam, stra-favorita per il successo a New York, Serena incappa in una giornata no, soprattutto al servizio, tanto da chiudere col doppio fallo. FINALE ROLAND GARROS 2016: perde 7-5 6-4 contro Garbine Muguruza (Spa). Forse pressata dalla possibilità di agganciare Steffi Graf a quota 22 Slam, Serena, ancora favorita, viene completamente sopraffatta dalla 22enne spagnola, al primo trionfo Major.
SEMIFINALI US OPEN 2015: perde 2-6 6-4 6-4 contro Roberta Vinci (Ita). Dopo 26 successi di fila negli Slam stagionali, lanciatissima verso il Grande Slam, cioè la possibilità di aggiudicarsi tutti e quattro i maggiori tornei nello stesso anno (emulando Steffi Graf nel 1988), dopo aver conquistato Australian open, Roland Garros e Wimbledon di fila, stra-favorita contro l’italiana di talento tennistico ma troppo leggera per le sue bordate di servizio e da fondo, Serena si aggiudica il primo set e, fino al 2-0 del secondo set, sembra padrona del match contro la numero 43 del mondo. Che non è testa di serie e contro la quale aveva vinto quattro volte su quattro, ma approfitta della tensione di Serena. E, con velocità e tecnica, irretisce l’avversaria attaccandola sistematicamente, e battendola fra gli applausi anche del pubblico di casa, che chiama a gran voce, lanciando la storica finale tutta italiana contro la conterranea e amica Flavia Pennetta.
TERZO TURNO WIMBLEDON 2014: perde 1-6 6-3 6-4 contro Alizé Cornet (Fra). E’ il più clamoroso harakiri di Serena, dopo cinque trionfi ai Championships, contro una giocatrice che non aveva mai battuto una top 20 in tredici tornei dello Slam.
QUARTO TURNO A WIMBLEDON 2013: perde 6-2 1-6 6-4 contro Sabine Lisicki (Ger). Carica a mille dopo aver rivinto il Roland Garros, e ancor di più dopo le eliminazioni ai Championships di Sharapova ed Azarenka, Serena è stra-favorita per la conquista del sesto Wimbledon, ma cede a sorpresa alla numero 24 del mondo, col servizio in gran spolvero ma mai più capace di salire a quei livelli in carriera.
SEMIFINALI AUSTRALIAN OPEN 2013: perde 3-6 7-5 6-4 contro Sloane Stephens (Usa). Lanciata dall’imbattibilità di 20 match consecutivi contro la 19enne – pompata dai media come sua erede -, con la quale aveva avuto qualche battibecco, Serena è padrona del campo per una set e mezzo. Poi – complice un problema alla schiena – lascia clamorosamente via libera alla avversaria.
OTTAVI AUSTRALIAN OPEN 2012: perde 6-2 6-3 contro Ekaterina Makarova (Rus). Sette doppi falli, quattro in un game solo, 37 errori gratuiti e una percentuale di prime ridicola. “Forse avrei dovuto giocare con la sinistra”, commenta Serena, che ancora una volta lamenta un problema fisico, alla caviglia.
FINALE US OPEN 2011: perde 6-2 6-3 contro Samantha Stosur (Aus). Ancora favorita per il titolo, dopo aver eliminato la numero 1 del mondo, Wozniacki, Serena si fa travolgere dall’esperta attaccante, perde la testa con l’arbitro che punisce un suo “Com’on” concedendo il punto all’avversaria. Di talento, ma sempre frenata dall’emotività.
SEMIFINALI US OPEN 2009: perde 6-4 7-5 contro Kim Clijsters (Bel). Ancora una volta, troppo pressata dal ruolo di favorita nello Slam di casa, Serena si fa sorprendere dalla ex rivale al rientro dopo la maternità (targata numero 999 del mondo). Poi, sotto di un set e 5-6 15-30, perde la testa per un fallo di piede chiamato dal giudice di linea, che minaccia platealmente, venendo espulsa dal campo.
*articolo ripreso da federtennis.it