Bloooog!
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Europa League, Nantes-Juventus 0-3 (Juve agli ottavi)
La fantastica tripletta di Di Maria, almeno questo investimento è stato ripagato
El Fideo superstar. I campioni si vedono nel momento più difficile. Anche Angel Di Maria, uno con un curriculum lungo così (Benfica, Real Madrid, Manchester Utd, Psg, Juve) e con un Coppa del Mondo fresca fresca sollevata a dicembre, aveva attraversato tutti gli alti e i bassi (più bassi che alti…) della Juventus in questa complicatissima stagione. Ingaggiato a gettone per un anno da spremere al massimo come un limone, tra infortuni e dolorini l’impossibilità di sfruttarne le incantevoli doti di fantasista, uomo dribbling e autore di colpi di genio.
Ma molto di tutto questo era rimasto nelle idee e nei progetti poi finiti tutti all’aria con l’implosione della società e le ben note vicissitudini della squadra. Risolvere le partite con lo Spezia non è propriamente un’impresa, ed è solo un accessorio di quelle vittorie pesanti che un campione del genere deve facilitare e consentire, fare gol in quella maniera al Nantes, con una perfetta parabola di sinistro che si infila nel sette fa capire ancor di più quanto i campioni possano fare la differenza. Soprattutto in un momento fin troppo problematico, con la Juve perduta tra i mille angoli di un labirinto impenetrabile.
Allegri ha fatto giochi delle tre carte su Kean (titolare) e Vlahovic (riserva), ma non si è azzardato certo a fare calcoli del genere sull’argentino. Precisiamo: non è un’impresa forse nemmeno eliminare il Nantes in un play off di Europa League che ti lascia ancora davanti una lunga strada appena appena cominciata (siamo arrivati agli ottavi di finale), ma fare un gran gol, procurarsi un rigore, causare l’espulsione di un avversario, mettere a segno quello stesso rigore, e completare l’opera addirittura con un terzo gol di testa, è la maniera più giusta per scacciare tutte le perplessità di quelli che avevano dubitato anche dell’affare Di Maria. E soprattutto per dare una boccata d’ossigeno a una Juve, per cui l’Europa League è l’unico sfogo possibile rimasto.
Europa League, Roma-Salisburgo 2-0 (Roma agli ottavi)
Pensando all’incognita Mourinho: resterà o non resterà?
Anche la Roma e Mourinho avevano la loro dose di ansia da smaltire. Paure che il gol di Belotti (Abraham in panchina dopo la brutta botta al volto), seguito da quello di Dybala, ha spazzato via. Buone notizie una dentro l’altra. Belotti ha cominciato a fare gol, la Roma ha insolitamente macinato gioco e un buon calcio. Gli assist di Spinazzola la cosa migliore, la tranquillità e la serenità di Mourinho l’insolita eccezione. Con un futuro ancora tutto da costruire, sullo sfondo le chiacchiere circa il possibile addio del portoghese a giugno. Eventualità che al secondo anno per Mourinho, contratto o meno, è nell’ordine delle cose.
Conference League, Cluj – Lazio 0-0 (Lazio agli ottavi)
Basta sempre quel gol di Immobile
Un gol di Immobile sfruttato al massimo, oltre non sarebbe stato possibile. Gli infortuni quest’anno hanno tenuto il centravanti della Lazio lontano dalla porta, ma alla fine quei pochi che ha fatto (9 in campionato e due nelle Coppe) pesano eccome. La Lazio ha difeso il gol di Immobile segnato al Cluj all’andata e al ritorno è passata con un modestissimo 0-0. Praticamente tutto il contrario del sarrismo e dello spettacolo tanto cercato e raramente trovato. Ma alla fine, come si dice, tutto il mondo è paese.
Conference League, Fiorentina – Braga 3-2 (Fiorentina agli ottavi)
Il brivido viola
Ci ha provato la Fiorentina, nel rispetto di una stagione di campionato assai triste e in cui solo le Coppe le ridanno la scossa, a combinarla veramente grossa, ma si è svegliata prima che il patatrac fosse completo. Lo Sporting Braga travolto all’andata in casa, ha cercato di restituire la cortesia al Franchi andando sul 2-0, ma per poi arrendersi ai gol di Mandragora, Saponara e Cabral. Chissà che da questo non parta un certo risveglio generale..
Conclusione
Due squadre (Juve e Roma) e agli ottavi di Europa League, due agli ottavi di Conference League (Lazio e Fiorentina). Napoli, Milan e Inter – tre vittorie su tre – devono completare l’attuale tappa di Champions League. Riporto i dati in maniera fredda e neutrale, senza alimentare eccessivi entusiasmi. Però si sta mettendo bene, questo sì.