Chi l’avrebbe mai detto che Holger Rune, così forte, così sicuro, così lanciato nel ruolo di bad boy si staccasse di botto nella sfida al vertice dei campioni precoci con Carlos Alcaraz e Jannik Sinner? Eppure, pur essendo appena salito alla classifica-record di 4 numero del mondo per le alchimie della classifica ATP, e pur avendo sulla carta la chance di migliorare ulteriormente in considerazione del terzo turno raggiunto l’anno scorso agli US Open al via lunedì, è in crisi di risultati e di fiducia sul cemento nordamericano. Con un problema alla schiena che si trascina da un po’ che gli ha fatto rischiare, dopo il ritiro dopo un set a Cincinnati, la clamorosa rinuncia all’ultima prova stagionale dello Slam a New York
ALLARME
Dopo il ko d’acchito di Toronto contro Giron, sul 4-6 0-2 contro McDonald in Ohio, Holger ha alzato bandiera bianca e ha lasciato il campo e il torneo per precauzione affidando il futuro prossimo alle analisi mediche. Che, fortunatamente per lui, hanno escluso guai seri. “Breve aggiornamento. Piccoli miglioramenti sul mal di schiena. Scansione, radiografia, trattamento ed eccellente lavoro di squadra tra i medici di New York e Monaco e il mio team che mi assicurano che sarò pronto per l’allenamento lunedì. Grato per tutti coloro che si stanno attivando”, ha twittato venerdì. Anche se le perplessità restano. Per lo stesso motivo aveva già saltato Umago il 24 luglio: “Sfortunatamente, non sarò in grado di giocare il Croatia Open, ho problemi alla parte bassa della schiena che mi impediscono di esprimermi al mio usuale livello”. E una superficie particolarmente impegnativa per il fisico come il cemento rischio di peggiorare la situazione, a fronte anche degli scarsi risultati sul duro che risalgono ai primi di aprile a Miami, contro Fucsovics e Schwartzman. Del resto, dopo una buona stagione sul rosso, con le tre finali a Montecarlo, a Monaco e Roma – fra cui spicca il successo in Germania nel torneo meno qualificato dei tre -, Rune ha mancato l’obiettivo sperato, al Roland Garros, dove s’è fermato in 4 set nei quarti contro Ruud. E, sull’erba, ha ottenuto risultati buoni ma non buonissimi: la semifinale al Queen’s (battuto da de Minaur) e i quarti a Wimbledon (stoppato in 3 set da Alcaraz).
PARALLELO
Intanto, l’ex compagno di doppio nei tornei juniores, il coetaneo 20enne Alcaraz, che è il naturale riferimento per la scalata al vertice al quale punta dichiaratamente, ha conquistato Queen’s e Wimbledon, e sul cemento di Cincinnati ha perso solo di mezza incollatura dopo la mitica finale contro Djokovic, presentandosi da numero 1 del mondo al via degli US Open dov’è campione uscente. E Sinner ha dimostrato di essere più solido e continuo del danese, soprattutto nei grandi tornei: dopo la semifinale di Wimbledon persa contro Djokovic s’è aggiudicato infatti il primo 1000 a Toronto. Dimostrandosi talmente più convincente del danese da farsi inserire dai bookmakers fra i favoriti agli US Open, insieme a Medvedev, subito dopo i due numeri 1, Alcaraz e Djokovic. Per cui la pressione su Rune cresce e l’infortunio, che si propaga fino alla spalla e inviterebbe a uno stop, certamente non aiuta. Anche se la classifica dice altro.
Tratto da Supertennis.tv