Lorenzo Musetti chiude il suo 2023 da perdente. L’azzurro, scelto da Capitan Volandri per inaugurare la semifinale contro la Serbia di Djokovic e Kecmanovic, non è riuscito a realizzare quel guizzo tanto atteso durante l’anno, un guizzo che tutti aspettavamo, lui per primo. Ed ora, anche nella finale di Coppa Davis di Malaga, il carrarino ha lasciato il campo con l’amaro in bocca, sconfitto da un centratissimo Miomir Kecmanovic (55 ATP) con lo score di 6-7(7) 6-2 6-1. Quello stesso Keckmanovic nettamente dominato a Montecarlo quest’anno – prima di sconfiggere anche Nole Djokovic – e a Napoli nel 2022.
Dopo un primo set brillante e vinto in rimonta – Lorenzo era sotto 3-5 – il tracollo. “Muso” si è sciolto come neve al sole, tradito da un fisico ancora troppo fragile, in preda ad un dolore acuto alla coscia. Eppure, contro Miomir è stato splendido, soprattutto nel primo set; un piacere per gli occhi, in particolare i deliziosi passanti con il suo rovescio a una mano. Ma giocare alla grande solo un parziale purtroppo non basta. Il serbo ha confermato solidità, potenza e grande grinta lasciando all’azzurro soltanto tre giochi nel secondo e terzo set.
È successo molte volte. Lorenzo parte alla grande e poi il fisico spesso lo abbandona, privo di spinta finale ed energia. Scelta appropriata da parte di Volandri di schierarlo subito in singolare in una semifinale così importante? Dopo Sinner, Musetti è, sulla carta, il più competitivo. Però, lo sappiamo, in Coppa Davis molto spesso la classifica conta molto meno della condizione fisica e la forma del momento. Il cemento indoor non è certo la superficie ideale per Lorenzo che viene da una stagione fatta di luci e ombre. Un 2023 cominciato tutto in salita; poi l’azzurro ha finalmente brillato sulla terra grazie ai quarti di Montecarlo (con la sconfitta inflitta a Djokovic) e le semifinali di Barcellona; il quarto turno a Roma e al Roland Garros, i quarti di finale a Stoccarda e le semifinali a Bastad; poi i quarti sull’erba del Queen’s e ad Amburgo e, per finire, la semifinale a Chengdu. È mancato però il risultato importante che fa la differenza; è mancata, troppo spesso, quella rabbia furiosa di vincere e quel pizzico di fiducia in più nei propri mezzi. Eppure Lorenzo, di mezzi, ne ha da vendere, essendo dotato di un bagaglio tecnico e un talento rari. Un gran peccato.
“All’inizio del terzo set, quando sono andato a servire, avevo grande difficoltà ad andare in alto e a spingere con il servizio” ha spiegato Musetti nella conferenza post match, “ho preso il break in quel momento e ho cominciato ad avvertire i primi sintomi, sentivo una puntina dietro al bicipite femorale, molto alto. Era molto scomodo giocare con questo pensiero, con questa condizione fisica e con questo avversario che mi ha lasciato veramente poco. Mi dispiace molto, credo non possiate né capire né immaginare cosa mi passa ora per la testa. È dura da mandare giù, poi alla fine dell’anno è difficile sopportare anche questo. Spero non sia nulla di grave. I primi due set sono stati giocati bene da entrambe le parti, nello scambio lui metteva molta pressione, io ho fatto una buonissima chiusura di primo set, un tie-break vinto per un pelo ma giocato veramente bene da parte di tutti e due. Peccato per il secondo set, sul 2-2 lui era 15-30 e servizio ma non sono riuscito a sfruttare la possibilità di andare in vantaggio. Quando servivo la seconda mi ha messo molta pressione“.
Ottimo il rendimento di Kecmanovic al servizio, appunto, con il 75% dei punti vinti con la prima (il 63% da parte di Musetti) e il 68% con la seconda (e solo il 37% dei punti con la seconda palla per l’azzurro). In generale, i punti vinti alla battuta per il serbo sono il 73% a fronte del 53% per l’italiano. Miomir ha messo a segno 49 vincenti, Musetti 41 ma incappa in ben 29 non forzati.
Un infortunio giunto nel momento sbagliato, in un match così importante e a un mese dall’avvio di una nuova stagione sulla quale il tennista azzurro punta moltissimo: “L’inizio dell’annata è andato molto male, nei primi match non ho quasi mai vinto, prima di Montecarlo ho fatto solo i quarti a Buenos Aires e venivo da un periodo buio. Mi sono rialzato a Montecarlo vincendo con Nole, giocando un bel tennis. Ho fatto bene sulla terra e sull’erba. Poi sul duro non sono mai riuscito a ribaltare l’andamento della stagione. Ma è stato un anno di cambiamenti. Nel 2024 sarò cresciuto, ora sono quasi contento di essere alla fine dell’anno e di ripartire. Speriamo in una stagione migliore“.
Nella prossima stagione ci saranno grandi cambiamenti per Lorenzo, a cominciare dalla vita privata. Lo attende la felicità più grande perché la fidanzata Veronica è in dolce attesa e, in primavera, Lorenzo diventerà papà. Una grande gioia che gli darà certamente una nuova adrenalina e una spinta rinnovata per diventare ancora più vincente. Forza Lorenzo, anno nuovo, vita nuova…
Laura Guidobaldi (Foto di Marta Magni)