È la rivalità più longeva dell’Era Open: da un lato il signore del rosso, dall’altro quello del plexicushion. Nella giornata di domenica Novak Djokovic (6 titoli in Australia) e Rafa Nadal (1 titolo e 4 finali) si affronteranno ancora una volta, la 53esima per la precisione, per decidere chi si aggiudicherà il titolo di campione dell’edizione 2019 dell’Australian Open. Entrambi si sono fatti strada nel tabellone principale dell’evento partendo da favoriti nelle rispettive metà in qualità di primo e secondo giocatore del seeding, oltre che del ranking ATP. Insomma: non si poteva sperare in una finale migliore.
Rimandato quindi il tanto chiacchierato “cambio della guardia”, sarà la 25esima volta che i due giocatori si sfideranno all’atto decisivo, l’ottava a livello Major. Al momento è Nadal a detenere il record nelle finali Slam (4-3), mentre Nole è riuscito ad aggiudicarsi il maggior numero di scontri diretti con un parziale complessivo di 27-25. Nel corso dell’evento, chi ha saputo impressionare maggiormente fra i due è stato con tutta probabilità il maiorchino, in questa occasione riscopertosi vero divoratore di Next Gen.
Nadal, che non ha ancora perso un set, ha infatti sconfitto in sequenza: James Duckworth (6-4 6-3 7-5), Matthew Ebden (6-3 6-2 6-2), Alex De Minaur (6-1 6-2 6-4), Tomas Berdych (6-0 6-1 7-6), Frances Tiafoe (6-3 6-4 6-2) e Stefanos Tsitsipas (6-0 6-4 6-2). Tuttavia, per i bookmakers resta Nole il candidato ideale alla vittoria, con appena due parziali lasciati a Denis Shapovalov (6-3 6-4 4-6 6-0) e Daniil Medvedev (6-4 6-7 6-2 6-3) ed i match archiviati nel minimo dei set contro Mitchell Krueger (6-3 6-2 6-2), Jo-Wilfried Tsonga (6-3 7-5 6-4), Kei Nishikori (6-1 4-1 rit.) e Lucas Pouille (6-0 6-2 6-2).
“Nella mia carriera ho fatto bene un sacco di cose, adesso devo continuare a giocare come in queste ultime settimane”, le parole di Nadal alla vigilia della sfida. “È il mio più grande rivale, se c’è una cosa che posso garantire è che lasceremo tutto sul campo”, ha dichiarato invece Djokovic.“L’intensità che porta in campo è immensa. Probabilmente il giocatore più intenso che abbia mai visto o affrontato; ti costringe ad essere attento dal primo punto e non ti permette di entrare facilmente in partita”.
L’unico head-to-head nella finale di Melbourne risale al 2012, quando il serbo s’impose sullo spagnolo al termine di una estenuante maratona durata cinque set (6 ore di gioco), e l’ultimo atto della storia infinita tra Djokovic e Nadal non si prospetta da meno. Sarà un’altra sfida all’ultimo crampo?