Si gioca la 27esima giornata del campionato di Serie A e la Roma ospita il Palermo. La gara, piena zeppa di falli e di scorrettezze, si avvia al termine con i giallorossi avanti 2-1 grazie alla doppietta di Arangelovich.
Nei minuti finali il rosanero Aredio Gimona, centrocampista del Palermo, commette un fallo violento sul romanista Bruno Pesaola, colpito alla gamba destra a freddo e senza possesso del pallone. L’argentino viene portato via in barella e il referto parla chiaro: rottura di tibia e perone.
Gimona, reo di uno tra i più violenti e inutili falli nella storia del calcio, viene in un primo momento squalificato a vita dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Poi, la pena sportiva – in seguito al perdono concesso dall’avversario – viene commutata in 11 giornate di squalifica che non sono altro che le giornate mancanti alla conclusione del campionato.
Ma la vicenda di Gimona non fu certo la prima o l’ultima scorrettezza clamorosa nella storia del calcio. Nel 1946-47 Ivano Blason colpì l’arbitro Piselli nel corso di una partita con il Torino e fu squalificato per 6 mesi.
Nel 2004 Marco Materazzi, difensore dell’Inter, colpì nel tunnel degli spogliatoi il collega del Siena Bruno Cirillo. Il bianconero si presentò davanti alle telecamere delle interviste sanguinante mostrando a tutti i segni della violenza di Materazzi che venne squalificato per 2 mesi.
Storica la squalifica rimediata da Paolo Di Canio nel campionato inglese. Nel 1998 l’attaccante italiano spinse l’arbitro Paul Alcock nel corso di una partita tra il suo Sheffield e l’Arsenal, si beccandosi 11 giornate di squalifica.
Niente in confronto a quanto combinato da Éric Cantona nel 1995. L’attaccante del Manchester United rifilò un calcione a un tifoso del Crystal Palace, tale Matthews Simmons, mentre stava lasciando il campo a seguito di una espulsione. Cantona si beccò una squalifica di 9 mesi inflittagli dalla Football Association, 120 ore di servizio sociale e 24 ore di carcere.