Lo confesso: ho letto “Il Tennis in tasca” più per la stima, umana e professionale, che mi lega a Danilo Pizzorno che per la conoscenza dell’autore. Più che altro, ero curioso di tuffarmi un po’ di più nel mondo di quello che ritengo uno straordinario professionista con risultati stupefacenti, non ultimo con la russa d’Italia, Ljudmila Samsonova.
Tendenzialmente, poi, sono sempre stato scettico sui manuali miracolosi e risolutivi. E quest’ultima produzione mi sembrava proprio qualcosa del genere. Anche perché – mea culpa – non conoscevo l’autore, Federico Candidi, Federico Candidi che, dalla biografia nelle prime pagine della pubblicazione, ho scoperto essere Istruttore FIT e PTR, laureato in scienza motorie, con tesi sulla video analisi nel tennis ma anche in altri sport come il nuoto, oltre che presidente/fondatore della Candidi Tennis Training a Guidonia, dove studia ed implementa i suoi metodi.
Il manuale illustrato, che nasce da una intervista a Pizzorno, risponde alla promessa di dare un ausilio tecnico a chi – maestro, coach, apprendista stregone, appassionato – vuole migliore la propria tecnica tennistica implementando la video analisi e prendendo subito spunto dai colpi dei campioni più amati e famosi. Colpi che vengono analizzati istante dopo istante sulla strada del miglioramento costante di chiunque imbracci una racchetta dai primi passi, all’agonistica al professionismo.
Le massime dei campioni, da Navratilova a Nadal, da Djokovic a Billie Jean King, accompagnano il lettore insieme ai principi biomeccanici e tecnici fornendo un aiuto in più da portare anche sul campo, per seguire passo dopo passo la propria evoluzione e correggere errori e tendenze, sfruttando proprio la straordinaria leva della video analisi che caratterizza la lunga attività di Pizzorno. Tantissimi sono gli esempi e le spiegazioni sul posizionamento di gambe e corpo, le impugnature, lo sguardo nelle varie situazioni di gioco e nell’impatto con la palla.
Il risultato ci ha soddisfatto, potrebbe esaltarsi con qualche video col QR Code: magari è un’idea per la prossima produzione.