Fra una telecronaca e l’altra Paolo Bertolucci, che partecipa da autore al libro “100 anni di Davis Cup” di Giunti/FIT (su Amazon e in libreria), delinea le caratteristiche tecniche dei due primattori del Canada, avversaria dell’Italia nelle semifinali di Coppa Davis a Malaga.
Ecco come l’ex n.12 del mondo e vincitore della Coppa Davis nel 1976, nonché capitano della squadra azzurra nella finale del 1998, vede Felix Auger-Aliassime: “Quand’è all’apice è ai livelli di Taylor Fritz, e Fritz non era battibile, oggi, da Musetti, che pure ha fatto tutto il possibile, ma era sempre spalle al muro, due metri dietro la riga di fondo. Solido al servizio, e ancor di più quando spinge di diritto, l’americano è stato impressionante: ora come ora ci vuole uno vero vero per batterlo e, come ha ammesso lo stesso Lorenzo, lui non è ancora al suo livello, anche perché ci sono 5 anni di esperienza di queste partite di differenza. Ma io vorrei rivedere lo stesso match fra due anni”.
“Ecco, Auger-Aliassime può raggiungere quelle punte col servizio e in spinta col diritto, che è il suo colpo migliore – continua Bertolucci – ma è un giocatore più costruito, ha meno varietà di colpi e sensibilità di braccio. Per cui Musetti, che sono sicuro non accuserà la pressione come a Firenze ed è molto migliorato di servizio – diciamo che comincia ad avere un servizio -, potrebbe gestire meglio la situazione dovendo fronteggiare un gioco con meno cambi di ritmo. Vediamo anche come reagisce: sull’1-0 non è riuscito a portare il 2-0, chissà che cosa fa se deve giocare sullo 0-1”.
Completamente diverso da Felix è Denis Shapovalov: “Dipende da come si alza dal letto la mattina, e non solo, da come e quanto sale e scende durante il match – spiega Bertolucci – Temo che il suo servizio mancino creerà tanti problemi a Sonego, a cominciare dalla risposta. Almeno per ora è un grande scialacquatore, non ha capito che sul campo c’è una rete e delle righe e quindi delle leggi fisiche che puoi avvicinare ma non cancellare. Spesso prova a stupire e commette tanti errori. Eppoi non segue il punteggio. Dobbiamo sperare in questo e in una sua giornata negativa. Sonego deve intanto cominciare a rispondere e accettare senza problemi che durante lo scambio la palla non la vedrà neanche ma deve star lì star lì e ancora star lì, punto su punto, con grande umiltà, perché Shapovalov può regalare, non ha un rendimento costante”.
“E’ come in autostrada – conclude l’ex pro azzurro – quando ti supera uno che va a 180 all’ora, tu resti a 130 e non molli mai quella velocità di crociera, poi dopo un po’ lo risuperi, dopo un altro po’ l’altro ti supera ancora ma, passato un altro pezzo di strada, lo superi di nuovo, sempre restando a 130. Alla fine, al 99% Aliassime avrà fatto una carriera migliore di Shapovalov ma se quello mette giudizio batte tutti. Ha servizio e diritto portentosi, sa fare tutto, ha colpi che fanno proprio male, è bello da vedere, a cominciare dal rovescio a una mano, anche se poi lo fa col saltino che mi fa impazzire: per convincermi devono portarmi una statistica in cui mi dimostrano che porta punti e non soprattutto errori. Quegli errori che, con Shapovalov, appaiono e scompaiono anche per 10 minuti di fila e mettono magari fuori ritmo l’avversario. Sonego dovrà rimanere concentrato al massimo per due ore come ha fatto contro Tiafoe, giocando una partita perfetta perché la qualità di là del net è grande, come s’è visto anche in doppio quando Shapovalov ha cambiato marcia ed ha accompagnato Pospisil alla vittoria contro la Germania”.
Vincenzo Martucci (foto della nostra inviata Marta Magni