Apoteosi Italia. La Coppa Davis torna in Italia dopo 47 anni dopo quella storica vittoria in Cile di Adriano Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli con capitano Nicola Pietrangeli. Oggi una squadra composta da giovani come Sinner, Arnaldi, Musetti e Sonego ma anche da Berrettini ed dal doppista Bolelli guidata con sagacia da Capitan Filippo Volandri ci ridà la soddisfazione più grande ovvero quella di vincere per la seconda volta nella storia e dopo 8 finali la massima competizione a squadre di Tennis. Certo si dirà che rispetto al passato è cambiata la formula e soprattutto con due soli singolari e un doppio (una volta erano quattro singolari ed un doppio che si giocavano in tre giorni) basta un giocatore potenzialmente a fare la differenza ma alla fine la devi sempre vincere.
Il palacio de deportes José María Martín Carpena di Malaga nella costa del Sol dal primo quindici ribolliva di azzurro e dopo la bella vittoria di Arnaldi contro Popyrin in tre set a chiudere il discorso in questa storica domenica di fine novembre è stato il nostro numero 1 Jannik Sinner che ha sconfitto in due rapidi set senza storia Alex De Minaur che aveva trascinato con la sua grinta l’Australia in finale eguagliando il risultato dello scorso anno quando nella stessa location vennero sconfitti dalla sorprendente Canada. È finita con tutti gli azzuri in campo ad abbracciare Jannik tra lacrime e gavettoni.
La forza mentale di Jannik
Questa volta il campione che ha fatto la differenza ogni volta che è sceso in campo lo abbiamo avuto noi dopo anni di attesa. Ovviamente stiamo parlando del numero quattro del mondo Jannik Sinner che ha suggellato questa edizione della Coppa Davis con la stupenda vittoria nella semifinale del sabato contro il più forte giocatore di tutti i tempi il recordman di tornei dello Slam e di settimane in vetta al ranking Atp Nole Djokovic in una partita storica in cui per la prima volta il serbo si è visto annullare tre match point consecutivi. Come se non bastasse subito dopo lo ha sconfitto anche in doppio insieme al suo fido compagno ed amico Lorenzo Sonego.
Un cerchio che si è chiuso magnificamente e che si era aperto proprio a Bologna quando proprio Sinner rinunciò alla convocazione nella fase a girone per preparare al meglio il finale di stagione per fare un ulteriore passo, che poi effettivamente ha fatto, verso il vertice della classifica. Finale di stagione suggellato con la finale della Atp Finals di Torino (primo italiano a raggiungere tale traguardo), persa solo davanti a un maestoso Djokovic, ed a questa magnifica settimana di Malaga dove ha sempre vinto quando è sceso in campo contro l’Olanda ai quarti in singolo e doppio, in semifinale come detto poco fa ed in finale contro il numero uno australiano De Minaur con il quale ha sempre vinto.
Dicevamo un cerchio che si è chiuso proprio perché la scelta di Sinner di non andare a Bologna a Settembre fu criticate aspramente e difesa a spada tratta dalla federazione italiana tennis e Padel del presidente Binaghi in primis che disse che per avere un campione ai vertici di questo spor Jannik aveva fatto bene a prendersi i suoi spazi per continuare il percorso di crescita.
La squadra dietro a Sinner
Dietro alla nostra punta di diamante c’è una squadra di giovani in cui Sonego a 28 anni è il più vecchio (se si esclude ovviamente il veterano Bolelli che da danni si dedica solo al doppio) ed in cui nell’ultimo anno è mancato un giocatore come Berrettini (ex top ten e finalista a Wimbledon e presente a Malaga per dare sostegno ai suoi compagni) che sul veloce e sull’erba siamo sicuri tornerà competitivo nel 2024. Una squadra dove capitan Volandri è stato bravo a dare i giusti spazi a tutti ed a tenere sempre in equilibrio e con la giusta tensione i vari Musetti, Arnaldi e Sonego che hanno vinto partite fondamentali e molto combattute sia nella fase a gironi di settembre che qui a Malaga.
Capitan Volandri in soli 2 anni e mezzo è riuscito dove i vari Panatta, Bertolucci e Barazzattutti non erano mai riusciti. Generazioni di giocatori come Fognini, Sanguinetti, Nargiso, Pescosolido, Gaudenzi e Lorenzi erano riusciti a fermarsi in finale (l’ultima 25 anni 25 a Milano contro la Svazia) oggi è stato fatto il passo in più che mancava da 47 anni. La storia è stata scritta e non si torna più indietro, anzi si guarda avanti dove ci aspetta un futuro sempre più roseo e pieno di altri importanti traguardi come quello della vittoria di un torneo dello Slam a livello maschile che manca sempre dal 1976.
Da Malaga, Daniele Flavi (Agl)
Foto dalla nostra inviata Marta Magni