La Dotta è in estasi, con la Virtus seconda in Eurolega e il Bologna all’inseguimento del Milan, terzo. L’Atalanta meritava il pari, cade a 3’ dalla fine. Occasione per Muriel, poi Orsolini conquista e batte l’angolo, è un esterno da nazionale: scavalca il castello difensivo e Ferguson di testa infila il 4° gol.
Sesta vittoria di fila interna per Thiago Motta, i tifosi emiliani cantano Lucio Dalla, allo stadio Renato Dall’Ara, dopo un brano di Cremonini, altro cuore rossoblù.
L’Europa manca da 23 anni: nel 2002, Guidolin all’ultima giornata perse a Brescia 3-0 e scivolò dal quarto al settimo posto, dalla Campioni al nulla, mentre Roberto Baggio non convinse Trapattoni a chiamarlo per gli Europei.
Al tecnico italo brasiliano chiediamo di Giovanni Sartori, ds delle 10 salvezze in A con il Chievo e del ciclo di Gasperini all’Atalanta, ma non lo cita di proposito, schierandosi con il suo ex maestro Gasp, che con Sartori entrò in frizione. E’ un cattivo segnale. Leggiamo su Repubblica, Bologna, a firma Simone Monari, o su Il Resto del Carlino, Massimo Vitali che Thiago era stato scelto da Marco di Vaio, che lasciammo team manager e scopriamo essere direttore sportivo, con Sartori, in effetti, forse, direttore tecnico.
Dispiace perchè significa che il feeling non è mai sbocciato e che Thiago non ha intenzione di rinnovare il contratto. Su facebook, scrive Alberto Bortolotti, volto bolognese classe 1957, da E’ tv a Telesanterno e ora a Made in Bo, che un informatore gli garantisce che Motta ha già firmato per la Juventus. Magari una opzione, dico io.
Le domande di sportsenators.it sono anche su Guardiola, regista come Motta e arrivato rapidamente al top, da allenatore. Due anni al Barcellona B e poi subito l’enplein, i 6 trofei. Motta è stato lanciato a 37 anni, in panchina, dall’ex presidente del Genoa Enrico Preziosi, subentro e licenziamento, a La Spezia ha centrato la salvezza più brillante, in serie A, migliorando rispetto a Vincenzo Italiano, anzi in realtà no, perchè la vittoria di San Siro con il Milan fu frutto di un errore arbitrale, avrebbe dovuto avere tre punti in meno. E il cammino a Bologna, dopo 6 giornate della scorsa stagione, non merita sottolineature.
La nostra ultima domanda riguarda l’affinità con la Virtus. Magari cestisti sono in tribuna al Dall’Ara – noi mancavamo da un anno e mezzo, dalla coppa Italia con il Cosenza, quando interrogammo Davide Dionigi – e calciatori alla Segafredo arena, fra campionato ed Eurolega.
Di Francesco ci rivelava di avere mutuato schemi dalla pallacanestro, appunto.
“Sono sport di squadra – argomenta Thiago, 41 anni -, con dinamiche di squadra e pure qualche contatto come schemi. L’Atalanta, per esempio, quando attacca lo fa spesso alla maniera della pallamano. Avanzano in due, scambiandosi la palla per creare la superiorità numerica, come accade verso la fascia sui campi a 7, dell’handball, appunto”.
Siamo i più grandi estimatori al mondo di Gian Piero Gasperini, in carriera ha sbagliato solo a Palermo, da subentrato e poi esonerato, nella stagione della penultima retrocessione nella storia di Maurizio Zamparini, dalla serie A.
Gasperini merita una nazionale, a 65 anni, si potrebbe pensare al doppio incarico nel calcio, è praticato da decenni nel basket (Pozzecco e una marea di precedenti) e nel volley (non da e per Velasco, tuttavia).
Gasp si sorprende e non replica: “Vi dico buon Natale”.
Avremmo voluto chiedergli anche se non abbia il rammarico di avere riprovato con una grande, fra Milan e Juve, dopo le appena 5 partite sulla panchina dell’Inter, con il presidente Massimo Moratti. O anche soltanto a Napoli, Roma o Firenze, piazze comunque potenzialmente superiori a Bergamo. Azzarderemo al prossimo incontro.
Intanto, viva il Bologna, simbolo di una regione straricca, al vertice di tanti sport, anche grazie all’Emila Romagna, che si fa chiamare sport valley.
Vanni Zagnoli (foto tratta da dazn.it)