Bordighera (IM), 27 ottobre 2018 – Ormai non è più una sorpresa, ma vedere un personaggio della portata di Novak Djokovic al Piatti Tennis Center fa sempre un certo effetto. Il campione di Belgrado, che a inizio carriera ha collaborato per un anno con Riccardo Piatti, era stato uno dei primissimi big a calcare i campi di Bordighera dopo l’apertura della nuova struttura, portandoci nella passata off-season anche l’ex coach Andre Agassi, e tornando in diverse altre occasioni. L’ha fatto di nuovo in settimana, con un obiettivo ancora più importante, visto che ha scelto il centro ligure per preparare l’assalto alla vetta della classifica Atp, già occupata in passato per un totale di 223 settimane e alla sua portata negli ultimi due tornei dell’anno. Il serbo, staccato di soli 215 punti dall’attuale numero uno Rafael Nadal, cercava una struttura di alto livello che gli permettesse di allenarsi sul veloce indoor, condizione di gioco che ritroverà al Masters 1000 di Parigi-Bercy (al via lunedì) e alle Atp Finals di Londra, e non ha avuto dubbi nel puntare un’altra volta sul Piatti Tennis Center. “Nole” si è allenato a Bordighera da lunedì a giovedì, col suo team al completo, regalando ad alcuni giovani del centro la possibilità di giocare insieme a lui. Un’opportunità dal valore inestimabile, a maggior ragione adesso, visto che a giudicare dai risultati recenti (vedere i trionfi a Wimbledon e Us Open per credere) Djokovic è tornato il miglior tennista del pianeta.
Il 31enne serbo, vincitore in carriera di 14 tornei del Grande Slam, si è preparato per gli ultimi due appuntamenti del 2018 con l’aiuto di tre sparring partner messi a disposizione dal Piatti Tennis Center: Simone Cacciapuoti, Stefano Battaglino e il francese Lisandru Rodriguez, permettendo ai tre ragazzi di testare il proprio livello e di capire come approcciare la strada da percorrere per arrivare in alto. Un momento del passaggio di Novak a Bordighera è stato anche catturato dall’obiettivo di Simone Bertino, responsabile della videoanalisi del Piatti Tennis Center, che ha scattato qualche foto andando ad aggiornare l’archivio dei tantissimi giganti del tennis (contemporaneo e non solo) già transitati dalla struttura. La loro presenza è una delle tante testimonianze della qualità del centro, a cui ha dato visibilità anche lo stesso Djokovic, decidendo di condividere coi propri follower un passaggio delle sue giornate in Riviera. Giovedì, “Nole” ha postato un paio di video di altrettanti esercizi svolti nella palestra di Bordighera: una mossa che ha offerto ai fans uno scorcio dei suoi allenamenti, ma ha pure regalato al Piatti Tennis Center un passaggio di fronte a 20 milioni abbondanti di persone sparse in ogni angolo del mondo, che seguono il serbo sui social, tra Facebook, Twitter e Instagram. Un buon modo per ricambiare la splendida accoglienza che riceve puntualmente quando mette piede a Bordighera.
PIATTI TENNIS CENTER, LA CASA DEL COACH ITALIANO PIÙ VINCENTE DI SEMPRE
Nato a Como nel 1958, Riccardo Piatti è diventato Maestro nel 1982, dopo aver frequentato la Scuola Nazionale Maestri. Tra il 1984 e il 1988 è stato responsabile e capitano della squadra Under 16 della Fit. Nel 1988 decide di intraprendere la libera professione e di seguire alcuni dei più promettenti giovani tennisti italiani, come Furlan (best ranking n.19 Atp), Caratti (n. 26), Camporese (n.18) e Brandi (n.50 in doppio). Ha allenato tra gli altri Ivan Ljubicic, che sotto la sua guida ha raggiunto il best ranking di n.3 e vinto 10 tornei Atp, e ancora Gasquet, Raonic e ora Borna Coric. Dal 2008, coach Piatti ha deciso di mettere la sua grande esperienza anche al servizio dei giovani talenti del tennis e dei loro allenatori, organizzando workshop in Italia ed Europa e collaborando come consulente per numerosi Tennis Club. Adesso l’avventura continua sui campi di Viale Canariensis 7, a Bordighera. Quattro campi presenti, altri due in progetto.