Nasce a Mariano del Friuli Dino Zoff, il Monumento per eccellenza dello sport italiano, capitano della nazionale azzurra nei vittoriosi mondiali di Spagna. Zoff è anche l’unico italiano ad aver vinto Mondiale ed Europeo. Ha vinto tutto meno la Coppa dei Campioni – ha perso con la Juventus la finale di Belgrado del 1973 contro l’Ajax e quella di Atene di 10 anni dopo contro l’Amburgo – e il Pallone d’Oro, secondo nel 1973 dietro Cruijff.
Zoff non è stato un portiere spettacolare, ma la freddezza, l’intuito e il senso del piazzamento ne hanno fatto una saracinesca impenetrabile per oltre 2 decenni.
Debutta in A con la maglia dell’Udinese quando ancora non ha compiuto 20 anni rimediando 5 reti dalla Fiorentina; poi dal ’63 al ’67 gioca nel Mantova: un giorno, uscendo alla spericolata, rompe 3 costole a Sivori. Poi passa al Napoli che lo soffia al Milan. Nell’estate del 1972 va alla Juventus e da quando esordisce in A con i bianconeri (24 settembre 1972, Bologna-Juventus 0-2) a quando si ritira (15 maggio 1983, Juventus-Genoa 4-2) non salta una gara di campionato collezionando 330 presenze.
Con la “Vecchia Signora” conquista 6 scudetti, una Coppa Uefa e 2 Coppe Italia.
Ma il bello di Zoff è legato alla Nazionale (112 gare). Esordisce sotto Valcareggi nella fase finale dell’Europeo del 1968 conquistando il titolo continentale, poi rimane imbattuto tra i pali per 12 gare, ossia 1143 minuti dal 1972 al 1974; dopo aver fatto il secondo di Albertosi in Messico, è titolare in Germania nel 1974, in Argentina nel 1978 ma soprattutto è il capitano dell’Italia di Bearzot che alza al cielo di Madrid la coppa del Mondo conquistata nel 1982 contro la Germania Ovest.
Riservato, taciturno, schivo e gran fumatore, Zoff ha ricoperto con enorme successo tutti i ruoli possibili del calcio, da giocatore ad allenatore (Coppa Italia e Coppa Uefa con la Juventus), da presidente (Lazio) a commissario tecnico della Nazionale (secondo agli Europei del 2000).