Alla prima stagione nell’Emma Villas Siena di SuperLega, Andrea Mattei ha trovato il ruolo perfetto: dopo una vita da centrale, è passato a opposto. “Mi trovo davvero molto bene come primo attaccante: non devo uscire continuamente dal campo per le rotazioni obbligatorie e giocare di più è una soddisfazione e uno stimolo a migliorare. Certo, parto dalla panchina, ma mi sento comunque più coinvolto nel match e so che il mio contributo è maggiore, quando entro in campo” racconta il 25enne campione di Latina (in maglia azzurra ha vinto l’oro agli Europei Under 20 nel 2012).
Quando è nata la tua passione per il volley?
“A 13 anni, per caso: un mio amico carissimo era entrato in una squadra e io l’ho seguito per stare più tempo insieme. È stato un colpo di fulmine per questo sport: non ho più smesso di praticarlo”.
Cos’hai trovato di speciale sotto rete?
“Tutto: l’ambiente è splendido e ogni partita è un’emozione unica e sempre diversa”.
Non ti manca la normalità dei tuoi coetanei?
“No, la mia vita nomade è cominciata che ero un ragazzino, con le prime sfide nella Nazionale juniores, e non la cambierei con nessun’altra. All’epoca della Superiori gli eccessi non mi attiravano, esattamente come adesso: non sono mai stato un ribelle e non sono un tipo da discoteca”.
Che scuola hai frequentato?
“L’istituto professionale. Ho anche lavorato come meccanico in un’officina e, in contemporanea, mi allenavo. Poi, 19 anni, ho cominciato a dedicarmi completamente alla pallavolo, ma sono ancora innamorato dei motori: se l’auto ha qualche piccolo problema, la sistemo io”.
Hai altri interessi, macchine a parte?
“La musica: con il nome Math, scrivo pezzi rap. Soprattutto in estate, quando ho più tempo libero: durante il campionato sono concentrato sulla preparazione e sui match. Ho già composto dieci pezzi, tre tracce sono su YoTube e ne ho pronte altre per un ep: chissà che non riesca a realizzarlo entro breve”.
Il primo pezzo che hai messo online?
“Limiti inutili, al quale ha collaborato il freestyler romano Same. È un testo autobiografico e il messaggio che lancia è chiaro: bisogna dire sempre la verità. Mi sento un ‘ragazzo senza museruola’, come dico in Punti di sutura”.
Se dovessi scegliere tra Grammy Award e medaglia d’oro alle Olimpiadi?
“La vittoria ai Giochi, senza dubbio. Sogno di entrare nella Nazionale seniores, ma con il cambio recente di ruolo non credo accadrà presto: ho bisogno di un buon rodaggio e il livello di Ivan Zaytsev, Gabriele Melli e degli altri fuoriclasse dell’Italvolley è straordinario. Però, mi sto impegnando al massimo per accelerare la convocazione”.
*Credito Foto: Paolo Lazzeroni