Il basket Nba è giovane e fresco, il basket Nba è spettacolare, il basket Nba è idoli indiscussi. Come LeBron James. Non c’è da stupirsi se il nuovo idolo del tennis yankee, Frances Tiafoe, si ispira proprio al mito dei Lakers. Tanto da esultare come lui, nel famoso “The Silencer”, che è stato imitato persino dal leggendario Usain Bolt. Togliendosi la maglietta, mostrando i muscoli da sogno, alzando ritmicamente le ginocchia con le braccia al fianco come se spezzasse qualcosa e poi battendosi due volte la mano destra sul cuore. Per mostrarsi forte, fortissimo, il più forte. Così facendo, a gennaio, il Next Gen che già aveva conquistato la scena alle Finals di Milano, aveva colpito anche il giovane, pubblico, easy-going degli Australian Open di Melbourne. Catturando l’attenzione dell’istrione numero 1 del tennis, Gael Monfils. Che, nel salutarlo, lo aveva imitato, per la gioia delle tv. “Il tennis ha bisogno di queste cose, così come di emozioni e di personalità diverse”, diceva, orgogliosissimo di aver acquistato una casa ai genitori che tanto si sono sacrificati per lui e di aver coronato i primi sogni nel tennis. Proponendosi come esempio di tanti altri ragazzi neri, senza tante possibilità economiche, proprio come il suo LeBron: “Mi piacerebbe costruirmi sul suo modello. Su di lui non sono mai venute fuori storie strane o negative. E’ il più grande del basket, merita rispetto, è un esempio per tutti. Vorrei tanto crescere come lui, come come uomo e come professionista, e restituire qualcosa di quello che ho ricevuto”.
Dai primi quarti di finale di uno Slam, a Melbourne, Tiafoe è passato ai primi quarti di un Masters 1000, a Miami, sfatando dopo tre schiaffi il tabù David Goffin, peraltro dopo un match boicottato dalla pioggia che ha testato pazienza e concentrazione. A gennaio il 20enne con residenza proprio in Florida, ad Orlando, oltre al nostro Andreas Seppi, aveva superato Kevin Anderson e Grigor, Dimitrov, adesso a Miami ha domato la rivelazione Kecmanovic, il redivivo Ferrer (che aveva castigato Sascha Zverev) e quindi Goffin, e sfida l’altro Next Gen, Denis Shapovalov. Partendo dall’1-1 dell’anno scorso nei precedenti, ma con la certezza di aver già scalato in classifica altri cinque posti, dal numero 29 che era ad inizio torneo. Forte della ripartenza, dopo il triste 1-4 nel bilancio post Melbourne: “Sto cominciando a ritrovare il mio ritmo, sto giocando di nuovo bene e a sentirmi sempre più in fiducia, match dopo match”. Peraltro in un torneo dove l’anno scorso aveva già toccato il quarto turno, battendo Berdych.
*articolo del 27/03/2019 ripreso da http://www.federtennis.it/