Vettel, motore e benzina sono speciali: la Ferrari marcia su Monza!
Sebastian Vettel ha iniziato gli esami di riparazione. Nella gara di Spa, in Belgio, ha recuperato 7 punti ad Hamilton. Ma la sfida per il titolo non è soltanto ancora lunga: sarà durissima. Perchè il campione della Mercedes nel corso degli anni è maturato, corre come un metronomo, pensando a vincere, come è nel suo temperamento, ma raccogliendo il massimo se non può o non riesce ad arrivare primo. Questo significa che il tedesco se vorrà effettuare il sorpasso in classifica entro le prossime due gare (GP d’Italia e Singapore) dovrà imporsi, visto che Lewis sicuramente punterà almeno al secondo posto.
Questo discorso, è ovvio, non tiene conto di imprevisti, che in Formula 1 sono sempre in agguato. Diciamo che per il momento si tratta di una teoria. Le prestazioni di una super Ferrari fanno ben sperare, sempre che il team diretto da Toto Wolff non tiri fuori subito il coniglio dal cilindro. Hamilton, con una battuta da interpretare e poi comunque subito smentita dopo la corsa di domenica, dopo essere andato a osservare da vicino la SF71H, ha detto: «Ho cercato di capire dov’è il trucco…». In verità la Ferrari montando sulla monoposto la nuova power unit, la terza e ultima della stagione con 8 corse ancora da disputare, ha fatto un bel passo in avanti. Non soltanto nella potenza sviluppata ma anche nella possibilità di usare regolazioni che consentono magari di consumare un po’ meno carburante (fra l’altro la Shell ha preparato una benzina speciale, sempre negli stretti limiti del regolamento, uno sviluppo che si adatta alle tarature volute degli uomini del direttore tecnico Mattia Binotto. Nessun segreto, dunque, ma solo un lavoro continuo e minuzioso con un occhio molto attento alla sperimentazione di tutte le idee proposte dal gruppo.
Gli esami così continuano per un Vettel molto fiducio. Pronto a cancellare gli errori, non pochi per uno come lui, commessi dall’inizio del campionato. Il più grave in Germania, proprio a casa sua, nel circuito di Hockenheim, quando si trovava in testa negli ultimi giri ed è uscito di pista scivolando sull’asfalto bagnato per finire contro le barriere della curva Sachs che porta il numero 13. Uno svarione pesante soprattutto per le conseguenze: dai 25 punti a portata di mano a zero assoluto. Se non fosse successo ora Sebastian sarebbe largamente in testa al Mondiale.
In precedenza il tedesco aveva sbagliato nella ripartenza dopo alcuni giri dietro la safety car. Tentativo lodevole nelle intenzioni di superare Bottas che era al comando, per andare a vincere. Ma troppa foga: frenata lunga, perdita di posizioni, quarto al traguardo, con Hamilton che faceva bottino pieno grazie anche a una foratura dello sfortunato Bottas. Con lo stesso finlandese nel ritorno della F1 nel circuito di Le Castellet per il GP di Francia, Vettel aveva avuto un incontro ravvicinato, tamponandolo alla partenza. Sosta ai box per cambiare l’alettone danneggiato e quinto al traguardo. Un altro peccato, veniale, il quattro volte campione del mondo lo aveva pagato in Austria. Penalizzato di tre posizioni per avere ostacolato la Renault di Sainz nella seconda sessione di qualificazione. Benchè assolto dallo stesso pilota spagnolo che aveva ammesso di non aver perso nulla in quel giro, i commissari sportivi, un po’ troppo realisti, lo avevano retrocesso di tre posizioni nello schieramento al via, spostandolo in terza fila. Risultato: vittoria di Verstappen e terzo posto di Vettel che avrebbe potuto anche vincere.
Di sicuro Vettel, per questi quattro episodi si è sentito in colpa nei confronti della Ferrari. Ma ora ha la grande possibilità di farsi perdonare dalla squadra anche dai tifosi disputando una grande gara a Monza. Nel circuito dove dieci anni fa, alla guida della Toro Rosso, aveva vinto la sua prima gara.