Che spettacolo, signori. Ci sono alcune cose, alcune situazioni, per cui le parole non sono sufficienti, non bastano. La finale Playoff rientra in questo novero. Chi ha visto sa, chi non ha visto, ahimè, non può capire del tutto. Se possibile è stata ancor più divertente del Bmw Championship. Il livello è stato tremendamente alto; se il primo giorno un approccio da centocinquanta metri che finiva a tre dall’asta era considerato “ottimo” dai commentatori, negli ultimi due round il colpo era “accettabile”. Si era assuefatti dal bel gioco, dalle buche in uno, dai putt imbucati da cinquanta piedi. L’ultimo show dell’anno del Pga Tour è stato fantastico, a tratti esaltante. E fantastico è stato anche Rory McIlroy, vincitore del Tour Championship, della FedEx Cup e, ultimo ma non ultimo, della prima moneta di quindici milioni di dollari.
Rory ha vinto la FedEx per la seconda volta, tre anni dopo la prima, eguagliando il record di Tiger Woods. Come dodici mesi fa, sul green della 18 Rory si è trovato attorniato da fan urlanti. La sostanziale differenza è che un anno fa i tifosi urlavano “Tiger”, mentre domenica scorsa scandivano bene “Rory, Rory, Rory!”. “Non è stata una camminata così terribile come quella dello scorso anno”, ha scherzato poi Rory, riferendosi alla “passeggiata” trionfale dal fairway al green dell’ultima buca. Anche nell’edizione passata del Tour Championship, infatti, McIlroy era partito nell’ultimo flight, girando però in quattro colpi sopra il par e consegnando di fatto la vittoria nelle mani della leggenda di Jupiter, che realizzava uno dei più grandi comeback della storia dello sport. Quest’anno, Rory è scattato dal tee della uno con Brooks Koepka, il numero uno del mondo, sul quale era in ritardo di un colpo. Ha concluso il torneo a -18; Brooks a -13; Schauffele, il secondo, -14.
Ha funzionato tutto nel gioco di McIlroy. L’europeo ha guadagnato due colpi e mezzo rispetto al resto del field col putt, ha colpito il 71% dei fairway e ha tirato i tee shot col drive ad una distanza media di 313 yards (295 metri). Impressionante. La gara è rimasta tesa fino alla metà delle seconde nove, quando Koepka ha infilato la bellezza (o la bruttezza) di tre boget consecutivi sbagliando tre putt di fila da tre, quattro e tre piedi. Per l’americano sono pesati anche i tantissimi errori dal tee: non si vince il Tour Championship colpendo il 35% di fairway nell’ultimo giro, Brooksy.
Per quanto riguarda i favoriti della vigilia, è bene scrivere subito che la leadership solitaria di Justin Thomas è durata ben poco: al termine del primo round c’erano due giocatori a comandare insieme a JT, ovvero Schauffele e Koepka. Il vantaggio di due colpi di Thomas si è rivelato dunque davvero esiguo, come era lecito pensare alla vigilia. I cambiamenti del format sono piaciuti a tutti. Il torneo è stato più facile da seguire e soprattutto da capire rispetto all’anno scorso. Gli stessi giocatori conoscevano esattamente la loro posizione in FedEx in qualsiasi momento del torneo, dato che era la stessa che occupavano nel leaderboard del Tour Championship.
Rory McIlroy, quest’anno già vincitore del The Players, ha arricchito la sua bacheca con un altro trofeo. E il suo conto in banca con 15 milioni. “Non ho pensato nemmeno una volta al montepremi”, ha spiegato Rory. “Il mio unico obiettivo era di giocare bene, meglio del numero uno del mondo. Tiger, ora vedremo chi raggiungerà per primo la terza vittoria in FedEx”. La sfida è lanciata. Il novello numero due del mondo questa settimana giocherà in Svizzera, a Crans Montana. In uno dei giri di allenamento ha insegnato a Justin Timberlake come si fa un approccio dal bunker. L’ha quasi imbucato.