A sei anni dall’ultima partecipazione alla Ryder Cup, Francesco Molinari è tornato per la terza volta nel team europeo, per prendere parte al torneo che per la seconda volta nella storia della famosa competizione biennale a squadre non si disputerà in terra anglosassone, ma in Francia. E lo farà da fresco vincitore del British Open. Si giocherà a Le Golf National, nella campagna parigina, luogo in cui i giovani francesi vengono portati fin dall’infanzia per le selezioni federali e per gli allenamenti delle squadre nazionali. Campo che piace al golfista torinese e che ha confidato essere uno dei suoi preferiti nel panorama europeo. “Avere il pubblico in casa potrà essere un aiuto, ma dobbiamo pensare solo a dare il massimo”.
Dopo anni di duro lavoro, Francesco Molinari, si merita di poter riassaporare uno scenario così importante, dove dovrà dimostrare che cosa è capace di fare.
A spingerlo ulteriormente, oltre al calore del pubblico, potrà essere anche l’ottimo periodo di forma di quest’anno, in cui si è regalato la prima vittoria di un Major del golf italiano. “Sicuramente in questo momento sono in fiducia, ho molta convinzione e consapevolezza dei miei mezzi”, ha dichiarato il primatista della Race to Dubai, la classifica dell’European Tour, dopo la conquista del British Open. “Si tratta però di due tornei diversi: in uno giochi per te stesso e nell’altro per la squadra”. Ovviamente, però, non può che essere motivato più che mai per l’inizio del torneo dopo aver conquistato il Major, successo per cui gli sono arrivate molte congratulazioni.“La mia vita a livello personale non è cambiata, mentre da un punto di vista professionale ora la gente lungo il percorso si congratula con me e questo mi fa capire sempre più il valore di quel titolo”.
Molinari si dice altrettanto ottimista per il team europeo, anche se per lui non conteranno palmares e titoli, ma solo la determinazione e la voglia di vincere: “Nella squadra ci sono 12 giocatori in grado di esprimere un grande golf. Probabilmente è il miglior team Europe in cui abbia mai giocato”.
Prima di buttarsi nella battaglia del weekend con i più forti golfisti del mondo, “Chicco” strizza anche l’occhio a Tiger Woods, appena tornato al successo sul Pga Tour dopo addirittura cinque anni di oblìo: “Sono felice di rincontrarlo dopo Medinah (2012), anche se non posso negare che allora mi trovai veramente sotto pressione. A parte questo, mi fa piacere ritrovarlo sul campo dopo tutto quello che ha passato”.
Riccardo Bordino