Indagine
Sette scuole italiane su dieci sono fuori legge.Infatti, sono circa 30mila gli edifici a non avere i requisiti minimi di sicurezza e solo una scuola su tre ha il certificato sui rischi sismici: lo evidenzia un rapporto elaborato dall’Associazione Cittadinanza Attiva che fornisce un’immagine tutt’altro che lusinghiera dell’edilizia scolastica della penisola.
Il problema maggiore è legato all’età degli edifici perché oltre 22mila scuole sono state costruite prima del 1970 e circa la metà è sprovvista del certificato di agibilità e di prevenzione incendi.
Le aule sono strette, molte presentano crolli di intonaco in un caso su cinque e altri segni di fatiscenza nel 29% dei casi”, in un’aula su cinque il pavimento è sconnesso e le finestre sono rotte, il 15% dei banchi è danneggiato e più della metà degli armadi e delle librerie non sono ancorati alle pareti, molte aule sono riscaldate con stufe elettriche, termosifoni che cadono, aule poste sotto il livello stradale, porte scrostate, infiltrazioni di acqua, tubi e fili a vista, pavimenti e sanitari vecchi e rotti, impianti elettrici risalenti agli anni ‘40, ascensori non collaudati.
Per non parlare poi dei bagni! In parecchi casi i pavimenti presentano numerose irregolarità e le finestre non sono integre, un locale igienico su tre è sprovvisto di bagni per studenti disabili e le porte sono spesso in cattive condizioni, il 42% dei bagni non ha gli scopini, in metà di essi non c’è carta igienica, nel 70% manca il sapone.
Le palestre
I luoghi da “bollino nero” sono le palestre. Il 39% delle scuole” ne è sprovvista e in molti casi la palestra è collocata in un locale spesso fatiscente e inadeguato allo svolgimento delle attività: gli impianti elettrici sono arretrati, le norme antincendio sono spesso eluse e mancano le porte antipanico, il 30% presenta segni di fatiscenza o crolli di intonaco, il 29% ha attrezzature sportive danneggiate e in 9 casi su 100 le attrezzature sono inesistenti; per non parlare degli impianti sportivi all’aperto annessi alle scuole: spesso abbandonati, trasandati e non utilizzati.
L’Educazione Fisica e Sportiva
E per quanto riguarda le ore di Educazione Fisica e Sportiva settimanali, in Italia siamo agli ultimi posti in Europa e nel mondo.
Nella Scuola Primaria italiana un’ora la settimana di Educazione Motoria, di Psicomotricità, di Educazione Fisica, di giochi in palestra (non si sa più come chiamarla), di Educazione Fisica (perché in pagella nella Scuola Primaria esiste la dizione Educazione Fisica)……..è poco, anzi insegnata così serve a poco, anzi non serve!
Non ho nessuna avversità con le Insegnanti della Scuola Primaria, sono molto brave a insegnare tutte le altre materie, ma per quanto riguarda l’Educazione Fisica “c’entrano poco”.
Nella Scuola Secondaria italiana di 1° e di 2° grado due ore la settimana di Educazione Fisica servono a poco, anzi non servono! Per non parlare delle attività sportive pomeridiane: pochi aderiscono, i Campionati Studenteschi sono la ripetizione dei campionati federali e poi gli Insegnantiu non sono incentivati!
Siamo collocati agli ultimi posti in Europa e nel mondo, in relazione al n° delle ore di Educazione Fisica in un anno scolastico.
Oggi a scuola non si gioca più, la cultura motoria e sportiva è sparita, le Agenzie Educative (Famiglia, Scuola e Società Sportiva) non collaborano più tra loro, ognuno va dalla propria parte:
v la famiglia o si disinteressa dell’attività motoria e sportiva del figlio, oppure pensa di avere il “figlio campione”;
v la Scuola dedica poco tempo all’Educazione Fisica e Sportiva;
v la Società Sportiva privilegia i migliori e l’abbandono è altissimo, specialmente negli sport individuali.
La scomparsa del “gioco di strada” ha provocato danni incalcolabili, chi non si è mai arrampicato su un albero o su un muro non ha forza nelle braccia e nelle gambe ed è privo del senso dell’equilibrio, molti ragazzi sono in difficoltà se chiedi loro di saltare a piedi pari una riga disegnata sul pavimento: non sono disabili, semplicemente non l’hanno mai fatto e tanti quattordicenni e quindicenni non sanno andare in bicicletta, non corrono (perché si fa fatica) e camminano poco, per non parlare poi dell’attività sportiva, dell’impegno agli allenamenti, della fatica per raggiungere dei risultati e ……… continuando così, nel 2022 i bambini, i ragazzi e gli adolescenti italiani raggiungeranno il grado zero delle capacità motorie”.
Per fortuna che a Scuola ci sono ancora Insegnanti di Educazione Fisica “bravi” che educano bene i bambini, i ragazzi e gli adolescenti, che sono frutto di “vocazioni sportive”, che amano il movimento e l’attività sportiva.
Lo Stato e il M.I.U.R.
Lo Stato Italiano non pare molto interessato a quantificare la profondità del problema, gli interessa poco, anzi riduce la spesa per quanto riguarda la Scuola e solo ultimamente, con il fatto che la nazionale maschile di calcio non sia riuscita ad andare ai mondiali, ci si è accorti del problema.
E allora si propongono progetti su progetti, il M.I.U.R., il C.O.N.I., le Federazioni Sportive intervengono a livello nazionale per rilanciare l’attività sportiva nella scuola.
Qualcuno enfatizza a livello di Scuola Primaria il progetto “Sport a scuola”.
Tutto ciò risolverebbe il problema?
L’ha risolto negli anni passati il progetto “Alfabetizzazione Motoria”? L’ha risolto il progetto “Sport a scuola?” oppure il progetto “Sport di classe”?
L’hanno risolto tutti gli altri progetti presentati nell’ultimo ventennio?
Addirittura qualche anno fa si era pensato di introdurre lo joga a scuola per cercare di risolvere il problema (Cosa credevi ex ministro Gentiloni di risolvere i problemi della Buona Scuola con l’introduzione dello joga a livello scolastico?).
Ma un programma serio di qualificazione dell’Educazione Fisica e Sportiva in Italia non si può mettere in atto?”
Ora le ore di E.F. sono collocate in orari impensati, tra una lezione di inglese e un’ora di matematica, oppure nel primo pomeriggio, ma collocarle in orari più opportuni? No! L’orario è l’orario e l’Educazione Fisica e Sportiva a scuola ……..in Italia conta meno di zero!
Molti bambini e adolescenti, assecondati dalle famiglie, considerano l’Educazione Fisica e Sportiva solo come una delle tante opzioni per il loro tempo libero, cambiando specialità di anno in anno senza padroneggiarne nessuna.
La cultura motoria e sportiva ormai è scomparsa!
Il gioco nel cortile, all’Oratorio, in strada, che permetteva lo sviluppo armonico del corpo, è scomparso: dal rincorrersi, fare la lotta o accapigliarsi, dal saltare la corda o lanciarsi la palla e………..ci si è ridotti all’immobilità dell’appartamento, al telefonino (“the power of cellular”, “il mondo virtuale”) e al videogioco.
Conclusioni
I bambini della Scuola Primaria non giocano più (o meglio non sanno giocare), i nuovi docenti di Educazione Fisica che dovevano “entrare” nella Scuola Primaria a insegnare Educazione Fisica e ad aiutare i bambini a giocare, a divertirsi, a educare e sviluppare le capacità motorie e ad avviarli ai giochisport, “ sono a spasso” e il progetto Ministeriale è rimasto sulla carta: i fondi promessi per assumerli non sono mai arrivati.
E in molti puntano il dito sulla “qualità” dei laureati che escono dai Corsi di laurea in Scienze Motorie e dalle Facoltà di Scienze Motorie: molta teoria, pochi insegnamenti pratici, insomma non si insegna ad insegnare.
Ma come e quanto sono pagati gli Insegnanti di E.F.? Anche qui gli Insegnanti italiani sono collocati all’ultimo posto in fatto di retribuzione mensile.
Bisogna ritornare a “insegnare a insegnare” l’Educazione Fisica e Sportiva
Molti nostri laureati in Scienze Motorie potrebbero essere dei buoni Ricercatori, non necessariamente dei buoni Insegnanti e tra pochi anni mancherà la figura dell’Insegnante “pratico” che all’estero è prodotta dai Licei Sportivi, quelli veri, non quelli italiani!
Per fortuna però che ci sono scuole moderne e palestre moderne, ma sono poche!
Qualche domanda che desidererebbe delle risposte:
v Non si può aumentare il n° delle ore di Educazione Fisica e Sportiva fin dalla Scuola Primaria?
v E investire di più sulla Scuola?
v E incentivare la cultura? Anche quella motoria e sportiva?
v Non sarebbe meglio costruire scuole nuove e provviste di palestre adeguate?
Forse la cultura motoria e sportiva, la salute, il benessere, l’Educazione Fisica e lo sport italiano ne avrebbero giovamento!