Il 28 Ottobre 2006 scompare a Washington all’età di 89 anni Red Auerbach, storico allenatore che ha guidato i Boston Celtics alla vittoria in 9 titoli Nba. Red Auerbach, soprannominato il “rosso” per il colore dei capelli, oltre che per il temperamento a dir poco focoso, nasce a Brooklyn il 20 settembre 1917 ed è lì che da ragazzo scopre il basket sui campi pubblici del suo quartiere. Gioca una stagione da professionista ad Harrisburg – siamo durante la Seconda Guerra Mondiale – in quella che poi sarà l’American Basketball League, ma ben presto si rende conto che la sua vocazione primordiale è quella di allenare, allenare e allenare.
Dopo aver guidato la squadra di basket della Marina statunitense, finita la Guerra assume le redini dei Washington Capitols (1946-49) e dei Tri-Cites Blackhawks (1949-50), prima di trasferirsi definitivamente a Boston dove ha inizio la sua rivoluzione razziale, oltre che tecnica. Al draft del 1950, infatti, i Boston Celtics sono la prima squadra a scegliere un giocatore di colore, Chuck Cooper; allo stesso modo, quattordici anni dopo, sarà la prima compagine a schierare un quintetto interamente nero con Bill Russell, K.C. Jones, Sam Jones, Tom Sanders e Willie Naulls.
Red Auerbach non è uno stratega e i suoi schermi di gioco sono abbastanza semplici, ma è un uomo vincente, un trascinatore e un infallibile scopritore di talenti. Difesa e contropiede sono le sue armi preferite: ed è con queste armi che riesce a raggiungere il record di 9 anelli: il primo vinto nel 1957 e poi 8 consecutivi dal 1959 al 1966.
Dismessi i panni dell’allenatore, che lo hanno reso celebre anche per l’abitudine di accendersi un sigaro “Hoyo de Monterrey” quando la partita sembra essersi incanalata verso la vittoria, Auerbach rimane comunque nei Celtics come dirigente fino al 1997 e ancora dal 2001 al 2006, anno della sua morte, avvenuta per un attacco di cuore.
Nel 1980 viene eletto il miglior allenatore nella storia dell’Nba.