Avanti tutta, ma separatamente. Potremmo semplificare così quello che sta avvenendo nel mondo del calcio. Carlo Tavecchio è stato confermato alla presidenza della Federcalcio. Nonostante le mire di Andrea Abodi la sua era una conferma scontata. Dalla sua Tavecchio ha la fortissima Lega Dilettanti che, anche se al suo interno è meno monolitica di quanto appaia, è sicuramente controllata dal suo presidente Cosimo Sibilia che ora incasserà anche la vicepresidenza vicaria della Figc.
Abodi potrebbe ora presentarsi come “salvatore della patria” accettando di nuovo la carica di presidente della Lega di serie B.
Qualcuno pensa che Lotito sia al momento il grande sconfitto perché non è riuscito a compattare la serie A e non è riuscito a farsi eleggere neanche in B, ama sarebbe meglio non farsi annebbiare la vista dai risultati immediati. Bisogne leggere le cose nel futuro. In serie A il problema vero è la nuova governance e su questo al momento Lotito non si è ancora impegnato. La domanda che bisognerebbe porsi è diversa: come mai la Lazio non era tra le grandi che hanno lasciato l’ultima assemblea di A? Qualcosa non quadra e bisogna capire che serviva che qualcuno restasse con le piccole per trattare.
Nel bailamme della A si inquadrano i problemi interni di alcune società. Cosa succede nel Milan? I cinesi arriveranno il 14 aprile? Galliani sarà libero di andare alla presidenza della Lega?
Altro rebus è la Juventus. Al di là delle intercettazioni, il deferimento riguarda i rapporti con gli ultrà. A chi giova che Agnelli vada fuorigioco? Di certo non a Tavecchio che proprio da Agnelli e dalla Juve ha avuto l’endorsement definitivo alla sua rielezione.
Ma i problemi del calcio riguardano anche le altre componenti. Allenatori e calciatori si sono spaccati e quelli che rischiano d più sono proprio i calciatori. Gli allenatori conquistano una vicepresidenza, ma Damiano Tommasi resta isolato. Potrebbe rifugiarsi in politica (si candiderà a sindaco ?) ma la sua associazione ha molte voci contrarie anche se restano al momento in ombra. Tornerà Albertini dopo essersi ritirato sull’Aventino? Comunque sono in tanti che lavorano per un cambio dei vertici. Anche se il problema vero è la battaglia sui diritti televisivi e su quello c’è ancora molto da fare.
La differenza tra quanto sperato e quanto sarà realmente incassato potrebbe alla fine risultare l’ago della bilancia anche dei prossimi assetti in lega di serie A. Dopo l’ennesimo rinvio al 13 aprile per definire governance ed eleggere presidente e consiglieri, l’unico cosa che ha messo tutti d’accordo sono le linee guida per la cessione dei diritti per il triennio 2018-2021. I presidenti sperano di raggiungere i 1400 milioni di euro, ma le televisioni interessate oggi sono meno e, se non si dovesse riuscire ad aumentare le vendite all’estero, sarebbe difficile raggiungere tale somma. A tutto questo bisogna aggiungere la politica. Il ministro Lotti sta lavorando alla riscrittura della Legge Melandri e questo crea non pochi malcontenti.
Cosa accadrà? Difficile ipotizzarlo ora, ma è chiaro che il ruolo che sta ricominciando a vestire Galliani – da tempo portavoce delle grandi società – potrebbe aprire la strada a un suo ritorno ai vertici che potrebbe in parte dissipare le nubi sul futuro perché lui, forte dell’esperienza maturata, potrebbe giocare qualche buona carta con le televisioni.
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