Una volta a Cantù (se ricordo bene!) c’era la Foresteria, i giovani vivevano in questa struttura, erano seguiti (anche a scuola), si allenavano ed erano allenati da Istruttori competenti (Casamassima).
Il vivaio era seguito (Corsolini docet), coccolato, uscirono dei campioni, altri continuarono a giocare in serie minori, ma per tutti l’aver vissuto una grande esperienza cestistica e non solo, fu molto importante.
Ora i “vivai” (salvo rare eccezioni) non esistono quasi più, le squadre spesso sono assegnate a giovani Istruttori (mal pagati!) e a volte incompetenti e arroganti, che non hanno la minima idea che cosa significhi allenare ed educare.
Ora per giocare a livello giovanile bisogna pagare (spese per le trasferte, vestiario, tasse gare, compenso per gli Istruttori), tutti devono pagare. Una volta chi usciva dal Minibasket ed era “bravo” passava al Campionato Propaganda e non pagava più, era stato “selezionato”: le quote devono essere reinvestite per il Settore Giovanile e non per altri scopi!
Ci si è accorti dell’importanza dei vivai nello sport solo dopo la mancata qualificazione dell’Italia del calcio ai campionati mondiali in Russia.
Non escono più i talenti, o meglio escono ma non sono seguiti e supportati (e quindi li perdiamo!), ben vengano giovani non “italiani” e “colored”, ma recuperiamo i giovani “nostrani” che con grandi speranze si avvicinano alla pallacanestro!
I grandi Club (non tutti però!) affidano a un “Pool” di società o a società “Minors” l’iscrizione delle squadre di tutte le categorie (dall’Under 13 all’Under 18), sperando poi di “pescare” qualche talento.
La direzione tecnica dei vivai deve essere affidata a persone competenti, a Istruttori e allenatori con grande esperienza (non solo tecnica), invece (spesso) alcune squadre sono affidate a Istruttori con poca esperienza (con la tessera però!), che si accontentano di “4 lire”, che conoscono poco i giovani (e il loro mondo) e pensano solo agli schemi e non “curano” i fondamentali.
Recuperiamo i vivai!