Bloooog!
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Di Maria, Pogba e chissà chi altro (magari Zaniolo?): è una Juventus che si sta rivoluzionando. Pare su indicazione diretta di Allegri che si è scocciato di perdere e fare brutte figure per cui vuole un “instant team”, cioè una squadra capace di vincere subito e colmare nel più breve tempo possibile la differenza con Milan e Inter. Agnelli, Allegri, Arrivabene e Cherubini stanno rivoltando ancora una volta la Juve. Ma questa rivoluzione ha un senso, un progetto oppure è soltanto un saltare da un’occasione all’altra, un mettere insieme gli affari migliori che capitano, i parametri zero, per poi cercare di liberarsi di tutte le zavorre possibili e cercare ancora qualche altro colpo? In sintesi, è possibile rimediare in poco tempo a tutti gli errori di questi anni o nel tentativo di cambiare tutto si rischia addirittura di combinare altri guai?
Instant Team. Significa fare una squadra che non ha bisogno di una lunga gestazione e che nasce già pronta per vincere subito. La Juventus di oggi, quella di Di Maria e Pogba, nasce con questa etichetta. Pronta a vincere lo scudetto che ha fallito per due anni, colmare subito la differenza con Milan e Inter, e pronta ad andare almeno un po’ più in là in Champions League, per la quale – dopo tre anni di uscita agli ottavi di finale – ormai c’è anche una certa rassegnazione. Come se fosse una vetta impossibile da scalare, e per la quale è troppo rischioso fare investimenti fuori misura e azzardati.
Di Maria e Pogba sono due invenzioni, due saldi di stagione, ma comunque due capi firmati. Due nomi innanzitutto. Da che calcio è calcio, serve fare spettacolo subito, già in estate, far salire la tensione dei tifosi, caricarli, solleticarli già dal cartellone. Il nome di Angel Di Maria, le sue qualità di fantasista, la carriera che ha attraversato – Benfica, Real Madrid, Manchester United, Paris Saint Germain e soprattutto l’Argentina di Messi con cui si ripromette di vincere, ultima possibilità, il prossimo Mondiale -, soverchia qualsiasi dubbio e perplessità.
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