Qualsiasi ostacolo la vita ti ponga davanti, Elvira Guerra è convinta che vi sia una soluzione. Indipendentemente che si tratti di saltare da un cavallo in corsa o esibirsi al trapezio poco importa, un modo per superare le difficoltà ci sarà sempre.
Lo stesso accade all’Olimpiade di Parigi 1900 quando Elvira diventa la prima italiana a prendere parte a una competizione a “cinque cerchi” esibendosi nella gara del “chevaux de selle”, ma soprattutto segnando la strada a numerose colleghe nei decenni successivi.
Nata nel 1855 a San Pietroburgo, Elvira è originaria di una nota famiglia di circensi: il nonno Alessandro ha creato una compagnia itinerante fra le più celebri dell’epoca esibendosi in tutta Europa, dalla Spagna alla Russia. Proprio lì fonda il “Cirque Olympique”, una struttura in legno che sarà per certi versi profetica.
Il figlio Rodolfo suona il flauto mentre è a cavallo e instaura una relazione con la celebre cavallerizza austriaca Josephine Deeb da cui nasce Elvira che raccoglie dai genitori la passione per l’equitazione e per il circo trascorrendo buona parte della sua gioventù in giro per il mondo esibendosi in sella al proprio destriero.
E’ il 1900 quando, trovandosi a Parigi, Elvira viene a sapere di un “concorso internazionale sportivo” e decide di iscriversi nella prova del “chevaux de selle”, in italiano “cattura e monta del cavallo”, una sorta di precursore del dressage nel quale è necessario mostrare il livello di preparazione del cavaliere nella gestione del proprio animale. Guerra non ha l’obiettivo di diventare una sportiva di urlo, ma semplicemente di destreggiarsi nell’arte del circo, quella disciplina che ama in maniera disinteressata.
La tentazione di brillare in territorio transalpino è forte, così Elvira decide di iscriversi alla seconda Olimpiade diventando la prima italiana a farcela e la seconda donna al mondo, battuta per una manciata di giorni dalla svizzera Hélène de Pourtalès, medaglia d’oro nella vela. Quando i colleghi maschi la vedono passare, si guardano con fare curioso sfoderando sorrisetti imbarazzati di vedere una donna fra loro. Ma Elvira non si scompone e si mette in luce con un atteggiamento spregiudicato tipico della sua famiglia.
La prova verrà vinta dal francese Louis Napoléon Murat, figlio del principe di Napoli Napoleone Luciano Carlo Murat nonché nipote del generale Gioacchino Murat, mentre secondo alcuni testimoni per Elvira arriverà un quinto posto più che onorevole. Guerra non si fermerà ai Giochi e proseguirà la propria carriera circense sino alla morte sopravvenuta a Marsiglia nel 1937 conservando per sempre il ricordo di quella breve, quanto importante esperienza sportiva.