Olga Danilovic, Anastasia Potapova e Matteo Berrettini. Sono i tre tennisti del momento che vanno in contro tendenza rispetto a quanto accade negli ultimi anni nei circuiti Atp e Wta. Due settimane fa Wimbledon qualificava per le semifinali del singolare maschile e per la finale del femminile, solo giocatori abbondantemente over 30. Oggi a Mosca finale Wta tra le 17enni Olga Danilovic e Anastasia Potapova; è la prima finale tra under 18 dai tempi dell’Open del Giappone del 2005 quando si qualificarono l’allora 16enne Nicole Vaidisova e la 17enne Tatiana Golovin.
A 17 anni e 3 mesi Anastasia Potapova può diventare la più giovane vincitrice Wta dai tempi di Tamira Paszek che vinse a Portorose nel 2006 a 15 anni e 9 mesi. Se invece a trionfare sarà la Danilovic (17 anni e 7 mesi), sarà la più giovane dai tempi di Ana Konjuh che vinse a Nottingham 2015 a 17 anni e 6 mesi.
Sono lontani i tempi in cui a dominare erano le teen-agers come Martina Hingis e le giovanissime sorelle Williams, o quando esplosero dal nulla Monica Seles e Arantxa Sanchez per non parlare di Steffi Graf. In questi ultimi anni nel femminile si sono imposte molte over 30 (Serena Williams, Angelique Kerber, ma anche la nostra Flavia Pennetta, la cinese Na Li), per non parlare del maschile in cui vincono quasi esclusivamente gli over 30 (vedi Federer, Nadal, Djokovic e Wawrinka).
Ma anche tra gli uomini ecco Matteo Berrettini che a 22 anni e 3 mesi vince la sua prima finale Atp battendo a Gstaad il solido
spagnolo Roberto Bautista Agut.
Il romano è il 24° italiano a vincere un torneo Atp, ma soprattutto è il sesto italiano più giovane di sempre dopo Claudio Pistolesi (19 anni e 7 mesi a Bari 1987), Stefano Pescosolido (20 anni e 8 mesi a Scottsdale 1992), Adriano Panatta (21 anni a Senigallia 1971), Francesco Cancellotti (21 anni e 2 mesi a Firenze 1984 e 21 anni e 6 mesi a Palermo 1984) e Paolo Canè (21 anni e 3 mesi a Bordeaux 1986).
Berrettini è virtualmente a pochi punti dall’ingresso nei top 50 (n° 54), quarto italiano del ranking dopo Fabio Fognini (15), Marco Cecchinato (22) e Andreas Seppi (48). Berrettini, nel ranking di lunedì 30 luglio, sarà n° 54 con 927 punti. Il numero 50 è a soli 991 punti, distanza che Berrettini potrebbe colmare già in questa settimana nel torneo austriaco di Kitzbuhel.
Luca Marianantoni
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Danilovic Jr: “non mi manda papà”
Rasheeda McAdoo, sì la figlia di “Do-Do MacAdoo, il mitico cecchino della mitica Milano basket che rimaneva sospeso in aria, si è un po’ persa nella transizione juniores-pro. Il figlio di “spennacchiotto” Petr Korda, re di un Australian Open, Sebastian, sta vivendo quel delicato snodo proprio adesso (mentre le sorelle golfiste Jessica e Nelly l’hanno fatto alla grande). Il figlio dell’indimenticabile Bjorn Borg, Leo, promette molto, ma ha appena 15 anni. Intanto, a Mosca, sboccia la 17enne Olga Danilovic, figlia del fenomenale tiratore serbo, Sasha, che infiammò Bologna, sponda Virtus. Mancina, 1.83, numero 187 del mondo Wta in singolare, aveva perso nell’ultimo turno delle qualificazioni contro Paula Badosa Gibert, ma è stata ripescata come lucky loser dalle qualificazioni. “Eravamo a passeggio sulla piazza Rossa, quando il coach mi ha chiamato: “Devi tornare al torneo. Giochi domani”. Io non capivo: “Come, gioco domani? Ho perso…”. Mamma aveva già fatto il biglietto per il rientro a casa. Ma certo, è andata molto meglio così”.
Infatti, l’aitante serba ha infilato clamorosamente Schmiedlova, Kanepi e poi anche Goerges, con 14 vincenti e 11 gratuiti, con il 72% di punti con la prima di servizio e il 60% di punti di risposta sulla seconda di battuta della tedesca. Alternando potenza a melliflue smorzate che hanno frastornato la numero 10 del mondo. E qualificandosi con un eloquente 6-3 6-3 alla semifinale che dà già una svolta alla sua carriera nel torneo che promuove l’altra 17enne, la russa Anastasia Potapova, e la 20enne slovena Tamara Zidansek.
Olga Danilovic ha avuto come primi amori sportivi il balletto e la ginnastica ritmica: “Che mi hanno comunque aiutato con la coordinazione. Ho scoperto il tennis in tv, ho provato e il secondo giorno ero già iscritta al Partizan Belgrado, avevo 5 anni e mezzo”. Sostiene che non accusa il peso del passato sportivo di papà: “Lui di certo non mi da alcun fastidio, né mi mette pressione, il suo passato non mi crea problemi, del resto faceva un altro sport, e non mi racconta nulla della sua carriera”. La ragazza, che ha nei geni il talento anche di nonno, ex stopper mancino di calcio, ha vinto da subito, anche tre titoli di doppio Slam under 18 con tre compagne diverse. Sotto la guida dei genitori, che tanto conoscono lo sport – oltre papà, mamma Svetlana è una famosa giornalista sportiva – e di uno sponsor particolare, il suo idolo, Novak Djokovic: “Ho avuto la fortuna di conoscerlo. Mamma e papà mi raccontano che, quando si incontrano, Nole gli dice che segue sempre i miei risultati. Per me significa molto. E finalmente agli Australian Open di gennaio ho avuto l’onore di palleggiarci un po’ insieme”.
Vincenzo Martucci
(tratto da federtennis.it)