C’erano dubbi riguardo la condizione mentale di Dominic Thiem, dopo la fresca e agognata conquista del suo primo slam, solo due settimane fa a New York. Era stato lo stesso Thiem a confessare che non sapeva come avrebbe reagito, a livello di concentrazione e intensità, alla realizzazione di quel grande sogno. Il suo match di primo turno contro il vincitore dello US Open 2014, Marin Cilic, ha fatto chiarezza.
Appena dieci i game lasciati a un Cilic lontano dalla sua forma migliore, troppo falloso nei momenti cruciali, che non ha saputo sfondare l’eccellente difesa dell’austriaco. Nonostante un breve calo di livello a inizio terzo set, Dominic non ha perso la calma e ha coperto in modo perfetto il campo, uscendo da situazioni difensive con splendidi attacchi sia di dritto che di rovescio. Un Thiem anche tecnicamente più completo delle versioni viste in finale qui negli ultimi due anni. Fisicamente, nemmeno a dirlo, in forma eccezionale. E se la fame di vittorie non gli è passata a New York, potrebbe essere il più serio candidato al titolo.
La pioggia che oggi non ha dato tregua, e che proseguirà almeno per tutta la settimana, ha costretto gli organizzatori a dare avvio ai match con due ore di ritardo.
Solo sullo Chatrier si è certi di giocare tutti i match come da programma, ma altrove lo spettro dei doppi turni quotidiani si avvicina sempre più.
Continua a deludere la promessa canadese Auger-Aliassime, oggi fuori in tre set con Nishioka, mentre sembra redivivo Jack Sock il quale, dopo aver superato le qualificazioni, ha eliminato in tre rapidi set Opelka.
Ad attenderlo al secondo turno proprio Thiem, che in quanto a sorteggio è stato il più sfortunato fra i tre favoriti.
A proposito di favoriti, esordio sul velluto per Rafa Nadal con un avversario, il bielorusso Gerasimov, davvero poco indicativo.
Tutto il contrario di quanto accaduto nel match del giorno, quanto meno per suspense, quello vinto da Lorenzo Giustino. Sono state necessarie 6 ore e 5 minuti per avere la meglio sul francese Moutet, di cui ben 3 spese in un interminabile quinto set finito 18/16 per il giocatore italiano. Epico.
Ma farà storcere il naso ai sostenitori del tie-break decisivo: chi sopravvive a queste maratone, avrà la forza fisica e mentale per la sfida successiva?
Silvia Aresi