Nel 2021 quarto in classifica generale e rookie, quinto nel 2022, Andrea Locatelli arriva al penultimo round della stagione (a Portimão, Portogallo) al quarto posto. Attualmente migliore pilota italiano della WorldSBK, il campione del mondo della Supersport 2020 guarda con entusiasmo all’anno prossimo: “Ho rinnovato il contratto fino al 2025 e sono sicuro che migliorerò ancora” dice il rider bergamasco del team Pata Yamaha Prometeon WorldSBK, classe 1996.
Sarai il compagno del recordman Jonathan Rea, sei Mondiali vinti (di fila).
“Sarà un’opportunità eccezionale. Il suo stile è più simile al mio rispetto a quello di Toprak (Razgatlıoğlu, ndr), da un campione come lui imparerò sicuramente”.
Se invece guardi a quest’anno?
“Sono soddisfatto: ho cominciato davvero bene: nelle prime quattro tappe sono sempre salito sul podio almeno una volta. Mi sono sorpreso dei risultati: è vero, avevamo lavorato molto bene in inverno, ma non mi aspettavo di ritrovarmi terzo nella prima parte del campionato”.
A cosa devi questi progressi continui?
“All’esperienza maggiore, ma anche al feeling con la squadra e la moto: mi aiuta a esprimermi al meglio. Tenendo Toprak come riferimento: nell’anno in cui sono entrato nel team, ha conquistato il titolo ed è sempre tra i migliori. Non male come stimolo! Mi dico: ‘Se ce la fa lui, posso riuscirci anch’io’”.
“Razga” andrà alla BMW: ti aspettavi che lasciasse la Yamaha?
“No, ma lo capisco. Ha già vinto in questa categoria, con questa moto e con questa squadra, gli è venuta voglia di una nuova sfida. Per lui l’incentivo è cambiare, al contrario del mio”.
Perché vuoi restare?
“Per creare un gruppo ancora più compatto e forte. E provare a diventare campione del mondo”.
Ti dispiace non condividere più il box con Toprak?
“Tanto. Quello che abbiamo costruito in questo triennio è stato grande e non credo l’avesse mai fatto nessuno. Ci siamo spronati a vicenda, oltre a confrontarci e condividere. Il nostro affiatamento è davvero grande, unico”
Siete amici?
“Direi di sì. Non trascorriamo molto tempo insieme, ma capita che usciamo a cena quando siamo impegnati nelle lunghe trasferte senza rientrare a casa. Poi in pista torniamo rivali, ovvio. Toprak è proprio un bravo ragazzo e forse il fatto di essere nati entrambi il 16 ottobre 1996 ci lega ancora di più”.
I due gemelli di latte delle derivate. Una caratteristica in comune?
“1su tutte, la passione per le auto”.
Cosa ti piacerebbe avere di lui?
“La libertà che ha quando torna in Turchia. Si diverte un sacco tra auto e moto. Il casco là non è obbligatorio; non che non sia utile, anzi, salva la vita, ma guidare con l’aria sulla faccia è meraviglioso”.
Foto: Credit Dario Aio