Bloooog!
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Quanto vale oggi Dusan Vlahovic? E soprattutto, può un gol, sia pure molto bello, al Frosinone cambiare il giudizio e anche il (possibile) destino di un grande attaccante? Direi subito di no, senza farla troppo lunga.
Se la sessione di questo calciomercato non è quella giusta – difficile organizzare vendita e sostituzione all’altezza in così breve tempo, anche se non certo impossibile – questo è il momento in cui tutti, Juventus ma anche Vlahovic stesso, cominceranno a fare il bilancio e vedere quale strada prendere. Se non oggi a giugno.
Un gol fa poca differenza. Il bilancio e il destino di Vlahovic possono cambiare solo conteggiando ben più dei pochi gol che l’attaccante serbo ha realizzato finora. E non solo in questa stagione.
Il gol al Frosinone, pur pesante, sposterà poco anche nella gestione tecnica di Allegri, che ha cominciato a togliere al giocatore quella patente di intoccabilità che inevitabilmente si acquisisce quando si sbarca in una squadra tra mille fanfare, con un’etichetta appiccicata addosso da 80 milioni di euro (se tutti i bonus fossero raggiunti al completo si arriverebbe a una quota di 91,6 milioni), e un contratto-monstre che lo porterà a guadagnare 12 milioni di euro netti nell’ultimo anno di accordo (2026).
Tanto è vero che negli ultimi mesi si è cercato almeno di allungare questo accordo fino al 2027 per spalmare un po’ di più nel tempo ingaggio e bonus, così da avere un ammortamento meno doloroso.
Che l’affare fosse sballato e destabilizzante ce ne eravamo già resi ampiamente conto questa estate quando la Juventuscercò di prendere Lukaku al suo posto. Poi non se ne fece nulla perché la quadratura di certi affari è particolarmente complicata, e la Juve, anche giustamente, non volle aggiungere altre complicazioni a un bilancio già particolarmente esposto alla instabilità e discontinuità di alcuni suoi giocatori.
Il contratto di Vlahovic, trattato in proporzione come un Ronaldo minore, è stato un retaggio della gestione di Andrea Agnelli a quelli di John Elkann. Più che i gol Cristiano Giuntoli, Football Director della Juventus, ha avuto in successione gli oneri pesantissimi della gestione dell’attaccante. Che ha dimostrato di non saper sopportare agevolmente il ruolo di football star.
Mentre di Giuntoli sappiamo di viaggi e di perlustrazioni in giro per il mondo, soprattutto in Premier League, per cercare di portare a termine qualcuna delle operazioni per cui era diventato famoso col Napoli, tipo Osimhen e Kvaratskhelia, e tra questi forse anche qualche eventuale sostituto dell’attaccante serbo (Cherki del Lione, Boniface del Bayer Leverkusen, Samardzic dell’Udinese, Patino dell’Arsenal ora in prestito allo Swansea), Vlahovic dà segni di insofferenza, mal digerisce la panchina, gioca tutte le partite con un livello di pressione oltre il limite. Tanto da sbagliare molto, giocare qualsiasi pallone come se fosse l’ultimo, sprecare i rigori ma sentire anche moltissimo il peso di quegli errori e lasciare volontariamente l’ultimo a Chiesa.
Il gol di testa al Frosinone dovrebbe essere la normalità e non ci dovrebbe essere bisogno di quello per scacciare piuttosto dei seri dubbi sull’attaccante. Se la scorsa estate si poteva forse intrecciare l’affare Lukaku-Vlahovic col Chelsea, adesso non sembra esserci tutta questa fila di club disposti a spendere cifre altissime per il serbo.
Forse solo cifre molto inferiori a quella con cui la Juve lo acquistò dalla Fiorentina nel gennaio 2021. Insomma di plusvalenze manco a parlarne. E già questo sposta l’intera questioe Vlahovic alla voce di bilancio, “affari sballati”.
Lascia o raddoppia? Questo scorcio di campionato a cavallo tra il 2023 e il 2024 viene bene per fare il punto e prendere la decisione se darci un taglio subito e tentare di ripartire senza Vlahovic, sapendo che in fin dei conti oggi non si rinuncerebbe poi a molti gol ma si alleggerirebbe molto il monte ingaggi, oppure rimandare tutto di sei mesi. Sperando che il grande attaccante che ai tempi della Fiorentina alloggiava dentro il corpo di Dusan si risvegli e dia un senso più profondo a questi due anni avventurosi ma anche particolarmente travagliati nella Juventus. E’ lo scoglio principale e forse anche inaggirabile di questo calciomercato.
di Fabrizio Bocca, da Il Bar Sport di Fabrizio Bocca- Bloooog!