Muore a Milano all’età di 69 anni Alberto Bonaacossa, figura di spicco dello sport italiano della prima metà del Novecento ed editore della Gazzetta dello Sport.
Era nato a Vigevano il 24 agosto 1883 e si era dilettato con ottimi risultati in moltissime attività sportive: alpinismo, atletica, calcio, nuoto, canottaggio, tennis (giocatore di prima categoria più volte ai primi posti delle classifiche nazionali) e pattinaggio su ghiaccio (14 titoli nazionali tra il 1914 e il 1928).
Fu presidente di molte federazioni sportive italiane: pattinaggio su ghiaccio (dalla fondazione nel 1914 al 1926), motociclismo (dal 1914 al 1931), pattinaggio a rotelle (1922-1924), hockey su ghiaccio (1924-1926), sport del ghiaccio (1926-1927) e sci (1930).
Nel 1930 il suo operato risulta fondamentale per l’organizzazione della prima edizione degli Internazionali d’Italia di tennis, oggi fiore all’occhiello del circuito Atp. Porta sui campi del Tennis Club Milano la star delle star, l’americano Bill Tilden, 7 volte vincitore dei Campionati degli Stati Uniti e 3 volte di Wimbledon.
Nominato membro del CIO nel 1925, affianca l’opera di de Cubertin sostenendone gli ideali e ricoprendo la carica fino alla morte, dopo essere stato membro del comitato esecutivo dell’organismo internazionale, primo tra i dirigenti italiani, dal 1935 al 1946.
A lui, all’autorevolezza acquisita in ambito internazionale, si deve l’ammissione dell’Italia ai Giochi Olimpici del 1948 (diversamente da Germania e Giappone, nazioni sconfitte nella Seconda Guerra Mondiale ed escluse dal CIO) e successivamente l’assegnazione nel 1956, a Cortina d’Ampezzo, dei Giochi invernali.
Come imprenditore, il suo nome è legato in particolare alla Gazzetta dello Sport di cui, dal 1929, ha la maggioranza del pacchetto azionario, lasciandone successivamente le redini al figlio Cesare.